Credi nell’amore? In quello che non importa quante nuvole si rincorrono sopra la tua testa perché basta lo sguardo di chi ti ama per spazzarle via in un attimo? In quello che ti offre riparo dentro ad un cuore, là dove i brutti pensieri si addormentano e ogni paura si placa?
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A quello, si proprio a quello, ci credi? Io si. Forse questa mia fede ha a che fare con la mia data di nascita e con il mio nome: 14 febbraio, Valentina.
Spirito romantico e soprattutto smisurata curiosità mi spingono un giorno a prendere l’auto per andare incontro all’amore. Si trova a sole due ore da me.
Scopro da una lettura sul prima martire e poi santo Valentino, che parte delle sue reliquie sono custodite da circa trecento anni nella chiesetta di San Daniele situata nell’antico borgo di Belvedere Marittimo in provincia di Cosenza. Furono donate, per volontà di Papa Clemente XI, dal cardinale Gaspare del Carpine Vescovo di Sabina, al signor Valentino Cinelli e poi consegnate a Padre Samuele del convento dei Cappuccini di cui la chiesetta fa parte. L’edificio religioso, sia all’esterno che al suo interno, rispecchia la semplicità dell’ordine dei frati seguaci di San Francesco d’Assisi, con un portale in conci di tufo giallo e un portone in castagno dietro cui si svela un piccolo ambiente adornato da altari lignei in stile barocco, pale, tabernacoli e reliquari tra cui quello del Santo degli Innamorati.
Il borgo si trova a neanche cinque minuti d’auto (qualche curva) dalla costa tirrenica su una piccola altura che mi permette di ammirare il meraviglioso panorama sulla Riviera dei Cedri, dal nome degli agrumi qui coltivati in abbondanza (la produzione locale rappresenta il 90% di quella nazionale). E in Agosto Santa Maria del Cedro, a pochi chilometri da Belvedere, è la meta di numerosi rabbini che raccolgono personalmente il frutto “dell’albero più bello” in vista della Festa di Sukkòth (festa delle Capanne) celebrata a ricordo dell’esodo ebraico verso la terra promessa. Ma questa è un’altra storia.
Belvedere non è solo amore e profumo di cedro. E’ anche storia e arte. Sull’ altare della Chiesa del SS. Crocifisso eretta ai margini del borgo, che raggiungo attraverso vicoletti caravaggeschi in chiaroscuro dove l’ombra è tagliata dai raggi solari che si insinuano tra le case, campeggia l’enorme scultura lignea (2 metri e 45 cm) di un Cristo sofferente e sanguinante che mi ricorda quello del famoso film The Passion di Mel Gibson.
Come quasi tutti i borghi medievali Belvedere ha il suo bel Castello, divenuto vera e propria residenza per volere di Re Ferdinando d’Aragona che ordinò la ristrutturazione della più antica roccaforte normanna. La vista che si gode da sotto la sua torre merlata è davvero unica: mi accosto ad un lampione ancora spento per scattare una foto al tappeto azzurro mare che si confonde con il cielo. Ad impreziosire questo panorama l’isola di Cirella, staccata dalla terra ferma solo poche centinaia di metri.
E poi ancora torri di avvistamento, come quella spagnola del XVI secolo e di dieci metri per lato di Paolo Emilio Imperatore (aristocratico del luogo, proprietario del fondo su cui fu edificata); il monumento a Cecco Pisano, eroico esploratore di Belvedere che favorì la vittoria dei Cristiani sui Turchi nella Battaglia di Lepanto del 1571, riferendo della consistenza della flotta nemica e spiandone le mosse con la sua piccola imbarcazione.
Palazzi settecenteschi e risalenti al periodo degli Angioini e degli Aragonesi, tra cui il bellissimo palazzo Perez, con i loro sfarzosi portoni segnano il cammino della mia passeggiata in mezzo ai profumi della cucina tipica che giungono da dietro ad ogni angolo.
Belvedere è molto animata soprattutto nelle sere d’estate illuminate da timidi lampioni e fili di lampadine appese come liane qui e lì per i vicoli. Grazie anche alla sua gente calorosa, si respira un’aria familiare e di relax che non stanca mai. E se anche manca davanti ai graziosi localini il posto a sedere che importa? Si sorseggiare in piedi un buon bicchiere di vino ascoltando la musica dal vivo che riecheggia per i vicoli.
Altrettanto bella è la parte del comune sul piccolo tratto di lungomare, chiuso da un grazioso porto, che accoglie i turisti con i suoi ristorantini di ottimo pesce.
Un altro piccolo gioiello in Calabria. Belvedere…il posto del Cuore.