Mar. Lug 16th, 2024
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I postumi della visita del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti a Gioia Tauro Danilo Toninelli sono più che positivi. Lo si è capito dalla battuta che il responsabile ai trasporti ha rilanciato ai giornalisti presenti dove pone in modo prioritario la tutela dei posti di lavoro mettendo al centro di tutto i lavoratori e il futuro dello scalo calabrese. Quel “me ne frego altamente” e l’applauso dei portuali è significativo ed è la sintesi per capire che qualcosa nell’approccio con l’azienda terminalista sta cambiando. La chiamata al senso delle responsabilità, voluto dal ministro, è forte ma lo è con tutti le parti in causa, in particolar modo con Mct e soprattutto con Contship Italia. E sullo scenario di una possibile gestione del porto, rispetto a quella attuale, cominciano a intravedersi dei segnali di alternativa.

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Al momento dentro la compagine aziendale di Mct, che comprende il 50% di Til-Msc che fa capo all’armatore Gianluigi Aponte e il restante che fa riferimento a Contship Italia e quindi al tedesco Thomas Eckelman patron di Eurokai, solo una di queste ha intenzione di investire per ammodernare le attrezzature del porto e aumentare il volume dei container in arrivo. E questa è Msc.  L’altro socio, Contship, in questo momento latitata dai tavoli delle trattative e dal confronto.

E qui il ministro è stato duro: “…è quasi pronta una lettera in cui chiediamo a Mct di adempiere agli obblighi contrattuali. Daremo 30 giorni nella diffida – in uno primo momento erano 60 – se non adempie la concessione decade”. Si tratta di una messa in mora atutti gli effetti. La strategia del ministero e del governo è chiara: mettere alle strette uno dei soci e portalo ad una risposta: “dentro o fuori”.

A quest’ultima prospettiva il presidente di Confindustria di Reggio Calabria Giuseppe Nucera lancia un’idea quella di una sorta di public company che comprenda sia capitale pubblico che privato. “Ci sono anche imprenditori calabresi – dice Nucera – disponibili ad entrare nella gestione del porto di Gioia Tauro”.  “Auspichiamo –  prosegue – che si possa presto ritrovare un clima di collaborazione e arrivare ad una soluzione tra le parti e ci auguriamo che il porto possa tornare a regime nell’ottica di una veloce ripresa del sistema portuale.

Tuttavia – spiega il presidente di Confindustria – nell’eventualità in cui si dovessero aprire nuovi scenari, così come avviene con le gestioni aereo portuali, è bene guardare oltre e prevedere un cambiamento rispetto alle attuali logiche monopoliste. Non vogliamo che ad un monopolista ne subentri un altro e che quindi si passi dalla padella alla brace. Se si dovesse arrivare ad una nuova governance per il porto di Gioia Tauro – osserva ancora Nucera – noi auspichiamo che Regione Calabria, le Camere di Commercio ed il mondo imprenditoriale possano essere tutti protagonisti in una public company in modo tale che il capitale privato e pubblico calabrese possa entrare a farne parte”. E conclude sostenendo che tutto il mondo imprenditoriale calabrese dovrà essere rappresentato e l’intera Calabria dovrà avere un ruolo ben preciso.

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