Dom. Lug 28th, 2024

LA ZES E LA LOCRIDE PRIVA DI FORZE

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C’è chi ci crede e chi no alla possibilità di ottenere la Zes per la Locride. I primi sono di più, i secondi, sono sicuro, sarebbero felici di essere smentiti dai fatti, ma intanto hanno preso atto della debolezza “istituzionale” della Locride, della uguale richiesta che viene da Corigliano e Rossano, basandosi su portualità e sviluppo economico (a proposito, ci viene da pensare che il Sottosegretario Gentile, cosentino, in realtà, abbia più l’ “occhio” lì) e dall’area Centrale della Regione, Catanzaro( vanta il Centro direzionale), Lamezia (l’Aeroporto), Crotone(il Porto) e Vibo che vuole aggregarsi (ma ne arriveranno altre di richieste). Teniamo presente,soprattutto, cosa si sta verificando a Gioia Tauro : lì sta andando tutto indietro, il Porto ha perso peso, vanno in crisi i livelli occupazionali, ed è facilmente immaginabile che questi trend negativi si tenterà di bloccarli e di invertirli calando l’ “asso” della Zes, che interverrebbe come vantaggio fiscale e creditizio e come semplificazione burocratica per una realtà imprenditoriale da rianimare, da bonificare, da adeguare, ma comunque preesistente nella Piana. Lì la partita si può già giocare, qui dobbiamo iniziarla. Non vogliamo essere fraintesi : dove è più rada l’attività d’impresa si rimane fermi? No, ma siccome i sogni sono desideri, come si suol dire, noi dovremmo afferrare quelli più a portata di mano. Da Catanzaro e da Roma debbono arrivare a breve tutti gli investimenti realizzabili, visto le gravi emergenze che viviamo : Statale 106 e viabilità rammodernate, i finanziamenti impantanati di Ambiente e dei riparti degli assessorati. La partita che debbono giocare le imprese, quelle locali (ricordiamo sempre qual’è il rettangolo di gioco … ), può portare la Locride “sui mercati extraregionali e internazionali, creando sistemiche occasioni di lavoro stabile e duraturo in settori produttivi a domanda globale, interessando sia il settore dei servizi sia l’agri-industria e il manifatturiero”, come ha scritto il professore Francesco Aiello, relatore “problematico” al convegno di Locri sulla Zes. Olio e vini, i passiti in particolare(Greco e Mantonico), i formaggi, in particolare il caciocavallo, il bergamotto, tutti questi prodotti locali debbono conquistare un mercato extra regionale e internazionale, come è riuscito al vibonese con ‘nduja, gelato, amaro, tonno con marchi rinomati. Non passi l’idea che siccome riprende l’emigrazione dei giovani della Locride verso il nord, siccome si fanno sempre meno figli, siccome sembra proprio che stia per cambiare l’approdo degli extracomunitari, i servizi (scuole, asili, centri sportivi), i presidi sanitari (l’ospedale di Locri è al punto più basso della sua storia) possano avere una sorta di “rinculo”, ne bastino, cioè, di meno. Non passi l’idea che riqualificando l’assistenza o mettendo a regime i lavoratori forestali si risolva la cosa. Non passi l’idea che basti un convegno, confuso e incompleto, a far avvicinare i fatti.

 

Roberto Ieraci  Presidente Associazione Culturale ” Nuovi Orizzonti per il Sud”

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