Gio. Ago 8th, 2024

Qualcuno l’ha definito un argomento di distrazione di massa, distrazione da quelli che sono i veri problemi del Paese post terremoto, qualcuno si è trovato d’accordo con l’idea della realizzazione del Ponte, altri ancora l’hanno definita un’idea inconcepibile, qualcuno invece si è fatto semplicemente impressionare dall’affermazione “si possono creare centomila posti di lavoro.” Così il Paese si è diviso in si, no e forse.
Ovviamente, non sono mancati i commenti dei politici calabresi, è chiaro poi come la vicenda interessi soprattutto noi, abitanti del Sud Italia.

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Partiamo dal presupposto che l’idea di Ponte è meravigliosa, il Ponte unisce, accorcia le distanze, rende possibili gli spostamenti a volte impossibili, ma un ponte deve poter reggere il peso delle persone che lo attraversano, deve poter essere costruito in sicurezza e deve essere efficiente. Senza pensare che l’impatto ambientale, che la costruzione del Ponte avrebbe sul territorio, è un aspetto che la società responsabile della realizzazione dell’opera non ha messo assolutamente in conto in nessun esplicito manifesto.

Un’altra considerazione da fare è che l’Italia è al 70% a rischio frane, franano Sicilia e Calabria (che è la regione con il 100% del territorio in condizione di precarietà assoluta.) E’ anche questo non è certo un presupposto eccellente per la realizzazione di un Ponte.

Il Sindaco di Messina, Renato Accorinti, si è mostrato contrario al Ponte “perchè vi sono priorità” – infatti ha affermato: “…abbiamo un sistema ferroviario da seconda guerra mondiale, a binario unico, a gasolio. Sulla Messina – Catania è arrivata una frana e l’autostrada è ancora interrotta. Messina e Catania: due città metropolitane che non sono più collegate tra loro. Che cosa avrebbero fatto se invece una cosa simile si fosse verificata tra Torino e Milano?” – “Qui non abbiamo ripetitori per parlare al telefono, le strade crollano o franano, le autostrade sono inesistenti e ci parlano di Ponte?”.
Al contrario dalla Calabria lascia perplessi Legambiente l’affermazione del Sindaco della città Metropolitana di Reggio Calabria Falcomatà, il quale dopo aver inserito il “no ponte” in campagna elettorale, adesso sembra sviare dal dare un giudizio/opinione concreta, lasciando perplessi quelli di Legambiente Reggio Calabria che hanno definito la sua posizione “deludente e preoccupante.”

Anche Mario Oliverio è intervenuto sulla vicenda, “Certo che voglio un attraversamento veloce, ma soltanto all’interno di una piattaforma più ambiziosa e completa: ammodernamento e completamento della rete ferroviaria tirrenica e ionica, di quella autostradale e dell’asse che ruota intorno alla Statale 106, della mobilità aerea e di quella portuale”.
E ancora “Un sì deciso al ponte sullo Stretto”. E’ quello che arriva dai presidenti di Ance Calabria e Sicilia, Francesco Berna e Santo Cutrone. In una dichiarazione congiunta, i massimi rappresentanti regionali dei costruttori edili delle due regioni, esprimono “condivisione e apprezzamento per le recenti dichiarazioni rese dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, di contro sono tanti i calabresi che gira che ti rigira, pensano che passano gli anni, cambiano le legislature, ma il trend Ponte sullo Stretto sembra non essere mai fuori moda.
Infatti sono tornate subito puntuali le promesse di “100mila posti di lavoro”, del “rilancio del Sud”, dell’”uscita dall’isolamento della Calabria” e di “una Sicilia più vicina.”
Verità, falsità, incertezza o utopia, non si sa, ma solo il tempo risponderà.

Carlotta Tomaselli

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