Gio. Nov 21st, 2024

La commissione ministeriale chiede integrazioni sul fabbisogno idrico, l’approvvigionamento e l’impatto ambientale. Necessari chiarimenti prima del progetto esecutivo.

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Quanta acqua sarà necessaria per i cantieri del Ponte sullo Stretto e da dove sarà prelevata? Sono queste le domande che emergono dal recente rapporto della commissione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase). Tra le oltre 600 pagine del documento, si evidenziano le criticità idriche che il progetto deve affrontare prima di ottenere il via libera per il passaggio al progetto esecutivo.

Le sfide idriche dei cantieri
I cantieri, che si svilupperanno tra Piale e Cannitello, richiederanno una quantità ingente di acqua, sia potabile sia non potabile, per le opere di costruzione del ponte e delle infrastrutture collegate. Tuttavia, il Ministero sottolinea che la società Stretto di Messina (Sdm) non ha fornito informazioni dettagliate sul fabbisogno idrico né sulle fonti di approvvigionamento.

Le prescrizioni della commissione
La commissione ministeriale ha chiesto alla società di:

  • Quantificare il fabbisogno idrico: presentando uno studio dettagliato su quanta acqua sarà necessaria per le attività di cantiere e per uso potabile.
  • Indicare le fonti di approvvigionamento: specificando se saranno utilizzate risorse convenzionali o alternative e garantendo che non si creino conflitti con gli usi civili, agricoli e industriali attuali e futuri.
  • Aggiornare il censimento delle risorse idriche: includendo i punti già utilizzati per uso potabile, irriguo e industriale, e verificando il rispetto delle aree di salvaguardia per le acque destinate al consumo umano.
  • Valutare l’impatto sulle acque superficiali: fornendo uno studio aggiornato sugli effetti idraulici, sul trasporto solido e sulla dinamica costiera derivanti dagli interventi compensativi su corsi d’acqua.

Un contesto di crisi idrica
Queste richieste arrivano in un periodo di forte pressione sulle risorse idriche. L’estate scorsa, entrambe le sponde dello Stretto hanno registrato livelli di siccità drammatici, con gravi ripercussioni sull’agricoltura e sul turismo. Gli interventi legati al ponte non devono aggravare ulteriormente questa situazione già precaria.

Un passo obbligato verso il futuro
La società Stretto di Messina, guidata da Pietro Ciucci e rilanciata dal Governo Salvini, dovrà fornire risposte convincenti per superare queste criticità. Solo così il progetto potrà proseguire, garantendo la sostenibilità e l’equilibrio ambientale necessari per un’opera di tale portata.