Mar. Lug 16th, 2024

Critiche al governo per la gestione del progetto del Ponte sullo Stretto. Le dichiarazioni della Commissaria UE ai Trasporti evidenziano presunte incongruenze.

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Il comitato cittadino “Invece del Ponte” ha lanciato pesanti accuse contro il governo italiano, sostenendo che sta ingannando l’Unione Europea e forzando le leggi nazionali per accelerare l’ottenimento di un progetto definitivo per il Ponte sullo Stretto. Secondo il comitato, il governo ha ignorato le indicazioni del ‘gruppo di lavoro’ del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), che suggerivano almeno tre alternative al ponte.

Le dichiarazioni della Commissaria ai Trasporti UE, Adina Valean, sono al centro della polemica. Valean ha affermato di non essere a conoscenza di una decisione definitiva per il ponte e che le mappe del regolamento Ten-T riveduto mostrano attualmente il progetto allo stadio di “studio/idea”. Questo regolamento è stato rivisto il 24 aprile scorso, mentre il governo italiano aveva ricevuto da oltre due mesi un progetto già qualificato come ‘definitivo’.

Il comitato “Invece del Ponte” sostiene che il governo ha chiesto fondi europei per studi preliminari, mentre in Italia dichiara di avere un progetto definitivo e annuncia l’apertura dei cantieri con forzature normative. «I casi sono due: o il governo ha preso in giro l’Europa chiedendo soldi per studi che non possono essere ‘preliminari’, visto che c’è un progetto ‘definitivo’, o il governo prende in giro gli italiani e il progetto è ancora in alto mare, al punto da necessitare studi preliminari», afferma il comitato.

La Commissaria Valean ha anche sottolineato che il promotore del progetto deve studiare alternative ragionevoli pertinenti, contrariamente a quanto sostiene il governo italiano, che ha deciso di non considerare nessuna alternativa. Questo comportamento, secondo il comitato, è gravissimo poiché il governo ha fatto credere all’Europa che il progetto del ponte è ancora in fase di studio, chiedendo fondi per studi preparatori, mentre in realtà spinge per un progetto che vuole cantierare senza l’approvazione integrale dell’esecutivo.

Le accuse del comitato “Invece del Ponte” sollevano interrogativi sulla trasparenza e la correttezza delle azioni del governo italiano in merito al Ponte sullo Stretto, mettendo in luce la necessità di un confronto chiaro e aperto sia con l’UE che con i cittadini italiani.

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