Mentre a Polsi si lavora per rendere sempre più decoroso ed accogliente il Santuario, come spazio di ristoro spirituale e di preghiera per i tanti fedeli che hanno ripreso i loro pellegrinaggi, ancora una volta si è costretti ad assistere a trasmissioni televisive che continuano a denigrare questo luogo, meta annuale di migliaia di sinceri devoti alla Madonna, qui venerata col titolo di Madre del Divin Pastore. A che pro riproporre servizi e interviste che sanno di minestra riscaldata. Cui prodest? A chi giova rivedere per la millesima volta lo stesso filmato girato davanti alla Chiesa di Prisdarello? Forse alla stessa ndrangheta e agli ndranghetisti che vedendosi riproposti in Tv si sentiranno importanti e famosi? La Chiesa di Locri-Gerace con il suo Pastore, monsignor Francesco Oliva, e più in generale tutta la Chiesa calabrese, in questo momento a parte le normali attività pastorali, è impegnata in prima linea nell’opera di accoglienza dei migranti che riescono ad arrivare vivi sulle coste della regione, è impegnata a consolare i superstiti e a seppellire i morti. Ebbene, difronte a questa e ad altre impellenti questioni, la Chiesa di Locri-Gerace deve vedersi costretta ancora una volta a ribadire, per i sordi che non vogliono sentire, che la ndrangheta è il male, che gli ndranghetisti vivono fuori dalla comunione con la Chiesa, che il Santuario di Polsi è luogo di fede e di preghiera.
Continua....
Proprio nei giorni scorsi il Rettore, don Tonino Saraco, ha scritto una Lettera aperta (sarà sfuggita alla trasmissione in questione) con la quale ha reso note alcune iniziative e le opere in corso di realizzazione, “per rendere il nostro Santuario decoroso ed accogliente”.
Si è iniziato con la cura e la pulizia degli spazi esterni ed interni al luogo sacro, per prevenire la dispersione o l’accumulo dei rifiuti, gli incendi e altri possibili danni. Il Rettore ha descritto i lavori di ristrutturazione delle stanze e dei servizi igienici e quelli di manutenzione della Casa del Pellegrino. A breve avrà inizio la pavimentazione della Via Crucis, un’opera di grande pregio artistico e di una bellezza straordinaria, si vuole completarla per il Giubileo del 2025.
L’evento giubilare è un’occasione unica per ravvivare la devozione mariana con pellegrinaggi e altre attività che riguardano anche la realtà sociale (ma questo non interessa a certe trasmissioni). Sono in programma due eventi speciali: la Peregrinatio Crucis in tutta la diocesi e nelle diocesi vicine con la “Croce fiorita” di Polsi, ritrovata in questa valle da un pastorello più di mille anni fa. E sempre per l’anno giubilare saranno accolti a Polsi migliaia di giovani per un loro Pellegrinaggio speciale. Inoltre sono in cantiere altre iniziative mirate alla creazione di nuove opportunità lavorative. A tal proposito, va ricordato che in collaborazione con la Caritas diocesana, presso il Santuario sono stati assunti due ex detenuti, per dare loro una possibilità di riscatto e di integrazione sociale. Questi fatti evidentemente interessano poco.
“Il Santuario ci appartiene – ha detto don Tonino Saraco- e tutti dobbiamo fare la nostra parte, per renderlo sempre uno spazio di ristoro spirituale e di preghiera”.
La Madonna di Polsi, Madre del Divin Pastore, ci accompagni e guidi i nostri passi verso un mondo migliore.