Lun. Ago 5th, 2024

Ecco le probabili sfide nei collegi regionali. In Fi le certezze sono Tallini e Cannizzaro. Il Pd schiera Ciconte a Catanzaro. Leu si presenta con Bova a Vibo. Spazio alle donne: Santelli e Tripodi per Berlusconi, Boschi e Marcianò per Renzi

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Costruire le liste per le prossime politiche sarà arduo per tutti, ma per ragioni diverse. Nel centrodestra il problema è l’abbondanza, dalle parti del Pd, invece, è la carestia di candidati. Il perché è presto detto: tutti i sondaggi danno la grande coalizione di Berlusconi, Salvini, Meloni e quarto polo in testa, tallonata dal M5S, e il partito di Renzi (molto) al di sotto della soglia psicologica del 20%. Significa che i dem, allo stato attuale, non hanno nessuna possibilità di vincere uno dei 12 collegi uninominali (tra Camera e Senato) calabresi. Ecco spiegato il fuggi-fuggi generale dalla sfida maggioritaria e la ricerca spasmodica di un posto sicuro, ma poi nemmeno tanto, nei listini proporzionali. Il tempo, in ogni caso, stringe: il 29 gennaio vanno presentate le candidature.

I COLLEGI È ancora presto per disegnare le varie sfide nei collegi, ma i nomi in circolazione sono tantissimi, soprattutto dalle parti del centrodestra, che domenica, ad Arcore, ha ufficializzato la coalizione. I vertici regionali di Forza Italia avvertono: «È impossibile parlare di candidature prima di aver stabilito le quote che in Calabria spettano alle varie gambe della coalizione». Probabilmente, si capirà qualcosa in più dopo la riunione delle delegazioni delle quattro forze in campo, prevista per martedì prossimo.
Sono problemi di affollamento che non riguardano il Pd, che non può contare su alleati che premono per avere spazio. Quanto al M5S, il sigillo finale alla composizione delle liste per il proporzionale sarà dato dalle Parlamentarie online, che dovrebbero svolgersi intorno al 15 gennaio. Gli uninominali sono invece appannaggio di Luigi Di Maio, che dovrebbe confermare gli uscenti (Dieni a Reggio, Nesci a Vibo, Parentela a Catanzaro e Morra a Cosenza) e schierare negli altri collegi personalità del civismo vicine al Movimento.
Liberi e Uguali sembra avere qualche certezza in più riguardo alle personalità da mettere in campo: sicure le candidature al proporzionale di Nico Stumpo, Celeste Costantino, Anna Falcone e Santo Gioffrè. Il consigliere regionale Arturo Bova, invece, dovrebbe misurarsi nel collegio camerale di Vibo, nel quale dovrà vedersela con Giuseppe Mangialavori (Fi) e Bruno Censore (Pd).

CAOS CATANZARO Il contesto più caotico è quello di Catanzaro. Il Pd sarebbe pronto a schierare alla Camera il vicepresidente del consiglio regionale Vincenzo Ciconte, che si sarebbe aggiudicato il “ballottaggio” interno con Antonio Scalzo. Dall’altra parte Mimmo Tallini è un punto fermo di Forza Italia, ma il gioco d’incastri non è per niente facile, visto che ad ambire a una candidatura, tra Camera e Senato, sono pure Pino Galati (le cui quotazioni sono in forte ripresa), l’ex numero uno di Palazzo Campanella, in quota Udc, Franco Talarico, e il coordinatore regionale di Noi con Salvini, Domenico Furgiuele, per il quale è comunque scontato un posto nel listino della Lega. Un’altra quasi certezza è Piero Aiello (uninominale al Senato?), che ha dalla sua i numeri per mettere in crisi la maggioranza di Sergio Abramo nel consiglio comunale del capoluogo ma, soprattutto, l’appoggio totale di Tonino Gentile, punto di riferimento imprescindibile della coalizione in tutta la fascia nord della Calabria. Il sottosegretario, come annunciato da lui stesso, non si ricandiderà ma avrà un ruolo decisivo nel disegno elettorale del centrodestra. È proprio su questa influenza che punta l’ex segretario-questore Giuseppe Graziano, che spera in una candidatura nel collegio di Corigliano. Qui però sembra in vantaggio il consigliere regionale Fausto Orsomarso, che con ogni probabilità sarà anche capolista al proporzionale Nord con Fratelli d’Italia. Vale anche per Wanda Ferro, che verrà schierata in una posizione “sicura” per volontà di Giorgia Meloni. Ancora incerta la candidatura di Giuseppe Aieta nel collegio di Castrovillari, mentre un punto fermo rimane la collocazione del segretario del Pd Ernesto Magorno nel listino Nord.

D’ASCOLA A REGGIO Più a sud, il centrosinistra sembra aver trovato la quadra sul nome dell’ex presidente della commissione Giustizia del Senato, Nico D’Ascola. Per il centrodestra, non dovrebbero esserci problemi nemmeno per Francesco Cannizzaro, pronto a raccogliere la sfida dell’uninominale in uno dei collegi di Reggio e Gioia Tauro. Il bagno di folla che il consigliere regionale si è concesso in occasione della convention del 17 dicembre a Palazzo Campanella avrebbe più che convinto i big nazionali di Forza Italia. Più articolato il ragionamento per altri due pretendenti come Alessandro Nicolò e Giovanni Bilardi: saranno schierati entrambi, ma in posizioni da concordare, dal momento che gli azzurri dovranno cedere almeno una candidatura a un partito alleato. E in questo caso il favorito pare il quarto polo di Cesa, Lupi e Fitto, che potrebbe anche fare il nome dell’ex presidente del consiglio regionale Luigi Fedele, vicino alle posizioni di Gaetano Quagliariello.
Più delineato il quadro crotonese, dove in pole position, per il centrosinistra, c’è sempre Flora Sculco, nonostante i mal di pancia di una frangia del Pd. A incrociare la sua lama potrebbe esserci il coordinatore provinciale di Fi, Sergio Torromino.

BOSSIO O GUCCIONE A Cosenza è ancora forte la possibilità di una candidatura all’uninominale per Enza Bruno Bossio, per la quale si profila anche la possibilità di entrare nella giunta regionale come vice di Oliverio, qualora i sondaggi dovessero darla per spacciata. Al collegio bruzio punta anche la deputata uscente Stefania Covello, senza contare che presto potrebbe sciogliere la riserva anche il consigliere regionale Carlo Guccione (quota Orlando).
Per il centrodestra scendono le probabilità di vedere Roberto Occhiuto in lotta per il maggioritario. Il fratello del sindaco di Cosenza potrebbe optare per il seggio sicuro garantito dal primo posto al proporzionale Nord e lasciare spazio alla new entry dell’Udc, Luca Morrone. Ipotesi suggestiva ma non priva di fondamento. Viaggia invece nel campo delle verità assolute la candidatura della coordinatrice azzurra Jole Santelli al proporzionale, più probabile al Senato. Berlusconi ha infatti deciso di blindare tutte le “big rosa” del partito, tra cui anche la giovane Maria Tripodi, responsabile dell’organizzazione giovanile di Fi e fedelissima della deputata Annagrazia Calabria: per lei è già pronto un posto nel listino Sud. Anche il Pd, malgrado le previsioni non incoraggianti, tenta di tutelare le sue donne più in vista: una è l’ex assessore di Reggio Angela Marcianò – per cui dovrebbe esserci un posto nel listino –, l’altra potrebbe essere la sottosegretaria Maria Elena Boschi (che, come Renzi e altri big nazionali, potrà contare su più candidature), forte dell’appoggio del deputato uscente Demetrio Battaglia. L’altra novità in casa dem riguarda il patron di Fattorie della Piana Carmelo Basile, favorito per il collegio uninominale di Gioia Tauro. Per quello senatoriale il nome caldo è sempre quello del ministro dell’Interno, Marco Minniti.

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