Mar. Set 3rd, 2024

Il senatore Nicola Irto critica l’attuazione del Pnrr e accusa il ministro Fitto di lasciare incompiuto un piano fondamentale per il Sud e la Calabria, a fronte di ritardi preoccupanti e risorse non ancora spese.

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“La spesa del Pnrr in Italia ha raggiunto solo 51,4 miliardi di euro, a fronte degli oltre 194 miliardi previsti, ma il ministro Raffaele Fitto sembra già pronto a partire per Bruxelles per diventare commissario europeo”. A lanciare l’allarme è il senatore Nicola Irto, segretario del Pd della Calabria, che denuncia la grave lentezza nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, soprattutto per le regioni meridionali come la Calabria, che più di altre dipendono da queste risorse per la loro crescita e sviluppo.

“Con la spesa ferma a meno di un quarto del totale, il rischio è che territori come la Calabria, già fortemente bisognosi di investimenti, restino ancora una volta indietro”, prosegue Irto. “Secondo la rimodulazione del Pnrr, il 65% degli investimenti deve essere completato nei primi otto mesi del 2026, con l’obiettivo di raggiungere il 28% dei target per ottenere il 19% dei fondi. Tuttavia, con questi ritardi, il rischio di non rispettare le scadenze si fa sempre più concreto”.

Il senatore Irto non risparmia critiche nemmeno alla Regione Calabria, accusata di un silenzio preoccupante su una questione così cruciale per il suo futuro. “La Calabria dovrebbe utilizzare le risorse del Pnrr per migliorare in settori chiave come la sanità, l’efficienza energetica, la digitalizzazione, l’inclusione, la mobilità sostenibile e il turismo, ma sembra che tutto sia fermo”.

Irto conclude con un avvertimento: “Forse è troppo tardi per rimediare agli errori e ai ritardi accumulati dal governo nell’attuazione del Pnrr, e temiamo che, ancora una volta, le regioni del Sud ne paghino il prezzo più alto. L’esecutivo Meloni sta portando avanti un progetto di autonomia differenziata che rischia di dividere ulteriormente il Paese, aggravato dal recente taglio di 750 milioni del Fondo complementare del Pnrr, che rappresenta un duro colpo per le regioni meridionali”.

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