Mar. Lug 16th, 2024

L’Ascoa, associazione delle piccole e medie imprese con sede a Locri e Siderno, chiede maggiori tutele per commercianti e artigiani, colpiti dall’attuale crisi economica.

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Il grave momento di crisi economica causato dagli scenari di guerra, dall’impennata del costo materie prime e dall’inflazione (+5,7 a febbraio 2022), secondo i vertici dell’Ascoa «sta incidendo pesantemente sul mondo della distribuzione, del commercio e dell’artigianato, più che in altri settori. A soffrire di più sono le attività di ristorazione, i panifici, i piccoli negozi di generi alimentari e ortofrutta, legati a prodotti come olio di girasole, mais, frumento, farina di soia. Ma anche molti negozi del settore non alimentare dove i prodotti legati alle materie prime come alluminio, acciaio, plastica, nickel, stanno facendo lievitare i prezzi. Il prodotto finito o semilavorato arriva al commerciante o all’artigiano già carico di tutti gli aumenti della filiera distributiva».

In una nota l’associazione sollecita una maggiore attenzione in considerazione del fatto che «da una parte il rincaro delle materie prime e l’aumento delle bollette energetiche di luce, gas e carburante rendono insopportabili i costi di gestione; dall’altra, un calo dei consumi dovuto alla grande incertezza del momento, costringe le famiglie a ridurre le spese. L’indice di fiducia dei consumatori, infatti, ha raggiunto il valore più basso da gennaio 2021 a causa del forte deterioramento delle aspettative sia sulla situazione economica del Paese sia su quella personale. Tutto ciò rappresenta una vera e propria morsa per chi deve acquistare prodotti, già finiti o da lavorare, per rivenderli al consumatore».

L’Ascoa evidenzia come commercianti e artigiani rappresentino «l’anello più debole e più critico della crisi economica» e auspica «l’adozione di adeguate tutele, con provvedimenti in grado di attenuare le forti criticità, come ad esempio la riduzione dell’Iva sui prodotti interessati dall’aumento dei prezzi e di crediti d’imposta o ristori economici legati alle rimanenze di magazzino e all’invenduto rispetto ai periodi 2019/2020».

fonte gazzetta del sud

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