Lun. Ago 19th, 2024

L’Associazione Lavoratori Stranieri del Movimento Cristiano Lavoratori rilancia l’appello per adeguare le norme e migliorare i diritti dei lavoratori stranieri in Italia.

Continua dopo la pubblicità...


CAMPAGNA-ANTINCENDIO-2024_6x3mt-4_page-0001
futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Una petizione affinché venga avviata una revisione del “Decreto Cutro” e favorita una maggiore tutela dei diritti delle persone titolari di protezione speciale. È quella che era stata proposta dall’Associazione Lavoratori Stranieri del Movimento Cristiano Lavoratori (Als-Mcl) della Sicilia e che oggi viene rilanciata dalla stessa associazione a livello nazionale. “Il sistema economico del nostro Paese – spiega Paolo Ragusa, presidente di Als-Mcl – ha un costante bisogno di manodopera, tanto che il Governo nazionale ha aumentato le quote di ingresso dei lavoratori stranieri previste dal ‘Decreto Flussi’. Quote comunque non sufficienti, visti gli esiti dei click day dello scorso marzo diffusi dal Ministero dell’Interno, che evidenziano 690 mila domande presentate a fronte delle 151.000 quote complessivamente previste dal provvedimento per l’ingresso in Italia di lavoratori non comunitari”. “Tuttavia – aggiunge Ragusa -, alcune categorie di migranti vengono spinte verso il rischio di clandestinità. È il caso dei titolari di protezione speciale, che già rappresentano una potenziale risorsa occupazionale per l’economia italiana. Ma è il caso anche, per fare un altro esempio, dei lavoratori che, dopo aver avuto l’ok ad entrare regolarmente a seguito di un click day, non hanno più la disponibilità dell’azienda ad assumerli. Pensiamo che dovrebbe essere permesso loro di poter indicare un nuovo datore di lavoro, così da non perdere l’occasione di impiego e rischiare di farli rimanere clandestinamente, e che dovrebbe essere prevista una multa all’azienda che non li ha assunti pur essendosene presa l’impegno, laddove non sussistano motivazioni oggettive. L’impegno, logicamente, dovrebbe essere quello di aiutare queste persone, ma senza alimentare percorsi potenzialmente fraudolenti”. “Rilanciamo quindi questa petizione online – conclude Ragusa – affinché venga rivista la norma presente nel ‘Decreto Cutro’, ma anche per sensibilizzare e coinvolgere il maggior numero di persone possibile, perché questi temi non riguardano soltanto chi vuole venire a lavorare regolarmente in Italia, ma il futuro di tutti noi”. “È necessario alzare il livello nella guerra al lavoro nero e grigio – dichiara il presidente generale Mcl Alfonso Luzzi -, soprattutto quello che riguarda i lavoratori provenienti dall’estero e migliorare quelle norme del nostro ordinamento giuridico attraverso le cui pieghe possono infilarsi comportamenti irregolari o truffaldini”.

Print Friendly, PDF & Email