Ven. Ago 9th, 2024

Un pianoforte a coda e l’atmosfera insolita di vivere l’ansia delle prove di un concerto. L’incontro con Peppe Fonte avviene mentre nell’aria aleggiano le note di ‘L’amore è tutto qui’, uno dei brani inseriti nell’album dedicato ai suoi idoli di sempre Piero Ciampi e Pino Pavone. E’ un attimo della intensità che si vivrà nel concerto che il cantautore terrà venerdì 9 settembre a La Grangia di Montauro, nell’ambito del Festival d’Autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce.

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Possiamo considerare il tuo prossimo concerto un ritorno all’attività live?

Sicuramente. Dopo 4 album e una pausa forzata di due anni mi riaffaccio al pubblico. Mi porto dietro una grande voglia di confrontarmi nuovamente con il pubblico e, soprattutto, con una grande voglia di verificare la mia maturità artistica. Prima della pandemia ho pubblicato ‘Le canzoni di Piero Ciampi e Pino Pavone’, disco che nonostante i numerosi riconoscimenti ricevuti dalla critica, non mi è stato mai possibile farlo ascoltare in un concerto.

Quanto è difficile per te coniugare il tuo lavoro di avvocato penalista con la passione per la musica?

Il mio mestiere è particolarmente impegnativo, mi concede pochi spazi alla possibilità di esibirmi dal vivo. Proprio per questo motivo ho dovuto fare delle scelte, rinunciando a sviluppare la mia passione per la musica e indirizzando la mia creatività artistica nella direzione della composizione e della produzione.

La tua presenza al Festival d’Autunno può essere considerata una deroga alle tue scelte

Per una occasione come questa del Festival d’Autunno vale la pena di derogare alla regola che mi impone di centellinare i live, essendo una rassegna che mi pone in un cartellone su scala internazionale.

Un album sulle canzoni di Piero Ciampi e Pino Pavone, come ci sei arrivato?

Essendo un “figlio” artistico di entrambi, sapevo che prima o poi avrei dovuto rendere omaggio alla mia scuola. Questo disco ha richiesto un grande sforzo interpretativo. Dover interpretare canzoni che avevo sentito e vissuto anche in prima persona, ma che sapevo essere di grande difficoltà interpretativa ed esecutiva, ha comportato uno sforzo dell’anima infinita.

Hai detto di essere figlio artistico di entrambi. Vuoi spiegarci il significato?

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