Mar. Lug 16th, 2024

Partecipata convention con il segretario Zingaretti per lanciare la candidatura dell’imprenditore dopo un incontro con Cgil, Cisl e Uil. In platea molti big dem, tra i presenti anche l’assessore Robbe. Le testimonianze dei giovani, della Girasole e di De Masi

Continua dopo la pubblicità...


futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

L’”abbraccio” del popolo del Pd – e non solo – per Pippo Callipo. L’imprenditore candidato presidente della Regione viene “incoronato” al fondo di un pomeriggio intenso che affolla un noto hotel alle porte di Lamezia Terme. C’è il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, c’è lo “stato maggiore” dei dem calabresi, ci sono partiti alleati ma c’è anche gente, tra la tanta gente, che non si era mai vista in appuntamenti targati democrat, segno che la figura di Callipo ha una certa forza espansiva. E ci sono anche alcuni giovani, rappresentati quasi simbolicamente da quello studente del “Fermi” di Catanzaro, Riccardo Montanaro, che – indirettamente – ha spinto Callipo a gettarsi nella sfida delle Regionali per rispondere all’interrogativo se si sentiva responsabile. Dura un paio di orette, la convention, aperta dal commissario del Pd calabrese Stefano Graziano dopo che Zingaretti e Callipo avevano incontrato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, e relative segreterie confederali. «Il Pd calabrese, da febbraio a oggi, sta facendo un percorso difficile per fare in modo che si potesse cambiare la strada in Calabria e fare cose buone – ha esordito Graziano – Grazie quindi per la forza e l’entusiasmo nella condivisione della scelta del Pd che ha deciso di sostenere la candidatura di un uomo che ha fatto cose importanti per la Calabria, un imprenditore onesto che ha denunciato la ‘ndrangheta e ha portato il nome della Calabria nel mondo». A ogni menzione del nome di Callipo scattano applausi da una platea nella quale compaiono il responsabile Mezzogiorno Nicola Oddati e poi i big democrat che non hanno seguito Oliverio – Irto, Battaglia, Iacucci, Guccione, Bevacqua, Giordano, Giudiceandrea, Falcomatà, Nico Oliverio, Censore, Cuda, Puccio e Insardà – ma c’è anche l’assessore della Giunta oliveriana Angela Robbe, e poi Articolo 1 con Nico Stumpo, Arturo Bova e Pino Greco. Ma anche molti militanti del Pd e parecchi volti inediti. Tutti a prendere atto che questo progetto Callipo sia iniziato dalla domanda di uno studente del liceo scientifico “Fermi” di Catanzaro e dal suo richiamo alla responsabilità degli adulti, nel corso di una visita all’azienda dell’imprenditore. Lo studente si chiama Riccardo Montanaro, che interviene e richiama tutti alle proprie responsabilità con un accorato appello al senso di responsabilità e al rispetto per la Calabria, che viene chiesto anche al segretario Zingaretti. «Quando ho chiesto a Callipo se si sentiva responsabile per il futuro della Calabria – spiega Montanaro – volevo fare breccia nel suo cuore, non sui giornali. Parlare di politica vuol dire parlare di quotidianità e di passione, e non dietro una scrivania. E Callipo mette i giovani tra le priorità della sua agenda politica». Poi è la volta di un altro giovane, di Tiriolo, si chiama Antonio Cocerio, e si dichiara «orgoglioso di essere iscritto al circolo di al Pd da quando avevo 15 anni. Per cambiare non abbiamo bisogno di seguire chi grida e costruisce barriere, noi per cambiare fare qualcosa: fronteggiare l’odio di chi vuole prendersi la nostra regione. Il partito non è di chi gestisce pacchetti di voti e pedine, ma è nostro. Dobbiamo cambiare rotta non possiamo accettare più cambi di casacca e trasformismi». Quando pensa ai suoi trascorsi politici e amministrativi, non riesce a nascondere la commozione Carolina Girasole, ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, che ha ammesso di «uscire da sei anni difficili. La Calabria ha bisogno di coraggio e di libertà, di rompere il sistema: sono qui a disposizione di questo progetto». Applauditissimo è stato Antonino De Masi, forse il vero artefice di questo “abbraccio per Callipo, a cui è legatissimo. «Io non scendo a compromessi con i miei valori e la mia dignità che sono i pilastri, quei valori e speranze per cui ho messo a repentaglio la mia vita, non voglio scappare voglio stare qui – ha sostenuto De Masi – la cosa più importante è che nella mia l’interesse collettivo prevalga su quello particolare, la bellezza sulla bruttezza. E noi lo testimoniamo con le nostre vite». L’intervento di De Masi scalda la platea per l’esordio in pubblico del candidato, Pippo Callipo, che più volte nel suo intervento si farà prendere dall’emozione e dalle lacrime ma he strapperà parecchie standing ovation, soprattutto quando preciserà che «non tratterò le deleghe, non devo gestire nulla, si va avanti con persone competenti» e quando spiegherà che «il programma è importante ma quello che farà la differenza e su cui mi concentrerò sarà l’attuazione del programma, cosa che nessuno ha mai fatto». E quindi, il finale con Zingaretti: «C’è – tuona il segretario dem – chi arriverà dal Nord raccontando le paure per prendere voti, e noi dobbiamo dire ai calabresi che noi siamo quelli che risolvono i problemi e che la loro proposta è fondata su una parola, utile per raccogliere voti in campagna elettorale ma inutile per risolvere i problemi. E questa parola è l’odio, l’odio nei confronti degli altri, dei più deboli, l’odio nei confronti dello Stato, della democrazia, della libertà, della istituzioni. Ma – ha proseguito il segretario nazionale del Pd – l’odio non crea lavoro, non crea libertà, crea anzi spesso una gerarchia insopportabile, del più forte sul più debole, e quindi è subalterna a un’idea di democrazia che non ha possibilità di cambiare. Ecco perché – ha sostenuto Zingaretti – con tutto il cuore e l’anima possibile, in un periodo particolare della storia della Calabria, dico un immenso grazie a Callipo perché aiuta a costruire la speranza che i problemi si possono risolvere. Ed è questa la differenza della nostra politica: la speranza». Secondo Zingaretti, infine, «le parole che dobbiamo usare sono la parola unità, bellissima parola, l’unità delle persone, e la parola amore, non dovete aver paura di usare la parola amore. Anzi, il Pd userà questo slogan, “con Callipo per amore della Calabria”. Perché – ha concluso il segretario democrat – solo se vince Callipo la Calabria può farcela a mettersi in piedi». (redazione@corriecal.it)

Print Friendly, PDF & Email