Mar. Lug 16th, 2024

Dopo una complicata corsa d’avvicinamento gli schieramenti presentano la loro proposta agli elettori. Oggi la presentazione delle liste. Poi il via alla campagna elettorale

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Mai così confusa, mai così segnata da scontri intestini e repentini passi indietro, la marcia di avvicinamento alle elezioni regionali termina e inizia la contesa vera e propria. Sperando che, finalmente, il tema diventino i programmi (e la Calabria) e non i nomi, non resta che valutare, alle 12 di sabato 28 dicembre, la consistenza definitiva delle liste che sosterranno i quattro candidati alla presidenza della giunta regionale che si sfideranno il prossimo 26 gennaio. Quattro: e sembrano pure pochi, visto che nella fase dello scontro più acuto nei due poli di centrodestra e centrosinistra, sembrava potessero essere addirittura il doppio. Alla fine, in rigoroso ordine alfabetico, si sfideranno Francesco Aiello, alfiere del M5S; Pippo Callipo, sostenuto dal centrosinistra; Jole Santelli, per lo schieramento di centrodestra; Carlo Tansi, candidato civico senza legami partitici. Si sono ritirati “in progress” Giuseppe Nucera, ex presidente di Confindustria Reggio Calabria che ha trovato un accordo con Santelli, e Francesco Di Lieto, presidente del Codacons virtualmente in corsa per un paio di settimane.

TRA ROUSSEAU E ACCORDI SALTATI La storia dell’approccio alle Regionali è storia (anche) di un accordo tentato – e caldeggiato soprattutto dai vertici nazionali del Pd – tra dem e M5S. Un aspirante governo giallorosa in salsa calabrese. Le spinte si sono dissolte dopo il flop dell’alleanza in Umbria e sulla scorta della lacerante divisione nel Pd tra oliveriani e dem “ufficiali”. Alla fine il Movimento ha dovuto superare due step, entrambi trasformati in votazioni sulla piattaforma Rousseau. Il primo per decidere se partecipare alla contesa o meno: è finita con il 70% di “no” alla pausa elettorale ipotizzata e caldeggiata dai vertici del partito. Presa la decisione di scendere in campo, il lavoro di tessitura attorno alla scelta del candidato è stato affidato al parlamentare Paolo Parentela. Una volta scelto il profilo del docente dell’Unical Francesco Aiello, la base del Movimento si è nuovamente espressa sulla piattaforma telematica. E si è quasi spaccata a metà: l’economista ha avuto il via libera con il 53,1% (pari a 1.150 voti). Sarà sostenuto dalla lista “classica” del M5S e da una civica.

LA “SANGUINOSA” QUADRA NEL CENTROSINISTRA Dire che la scelta di Pippo Callipo come alfiere del centrosinistra sia stata travagliata è un eufemismo. L’imprenditore ha lanciato la propria candidatura, subito abbracciata dal Pd “ufficiale”. Ma ricomporre il quadro è stato più che complicato. Dall’altra parte c’era il centrosinistra “ribelle” che avrebbe voluto la ricandidatura del governatore uscente Mario Oliverio. Uno scontro feroce, condito da uscite pesanti (alle quali Callipo non ha mai replicato), che si è sciolto solo dopo l’ultimo appello all’unità lanciato da Nicola Zingaretti e raccolto da Oliverio. Prima ancora, il Nazareno aveva provato a candidare l’editore Florindo Rubbettino, che si è tirato indietro dopo le reazioni agitate del fronte “oliveriano” e c’era stato un abboccamento con Maurizio Talarico, il “re delle cravatte”. Alla fine l’ha spuntata Callipo, che ha avuto il suo bel daffare a imporre la propria linea sulle candidature e sulle liste, che probabilmente saranno quattro. Ha tenuto fuori signori delle preferenze come Orlandino Greco, Francesco D’Agostino, Bruno Censore e Nino De Gaetano.

IL CENTRODESTRA DA(GLI) OCCHIUTO A SANTELLI Veti e lotte intestine (soprattutto all’interno di Forza Italia) hanno contraddistinto la scelta del candidato governatore del centrodestra. Il nome di Mario Occhiuto, forte del consenso unanime del direttivo regionale forzista, è stato proposto agli alleati. Sembrava fatta quando sul sindaco di Cosenza si è abbattuto il veto leghista, firmato Matteo Salvini in nome di un rinnovamento che non pare essere l’unica parole d’ordine seguita nella composizione delle liste (probabilmente sei) che sosterranno la candidatura di Jole Santelli. La scelta della parlamentare di Fi è arrivata al termine di una cena a tre ad Arcore, commensali Berlusconi (che ha fatto il nome della deputata), Salvini e Meloni. Dopo l’investitura ufficiale, i fratelli Occhiuto sembravano determinati a proseguire una corsa solitaria contro quello che consideravano un «tradimento». Si sono fermati dopo l’appello di Berlusconi a non spaccare il fronte unitario del centrodestra.

L’EX CAPO DELLA PROCIV Nessun apparentamento e «lotta dura contro la casta» per il quarto dei candidati (in ordine alfabetico). Carlo Tansi ha lanciato la propria corsa mesi fa, qualche settimana dopo la fine del proprio incarico, iniziato su nomina di Mario Oliverio, come capo della Protezione civile. Per lui tre liste (due delle quali, però, presentano candidati soltanto nella circoscrizione Nord).

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