Dom. Set 1st, 2024

Giuseppa Morgante e suo figlio sfrattati per far posto al Commissariato. Sorgerà, «verosimilmente entro un anno», nello storico fortino della famiglia Gallico

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Trasloco obbligatorio per l’ultranovantenne che, con la sua occhiuta presenza dietro le tendine dell’appartamento in cui abitava, ha rovinato la festa al ministro dell’Interno Matteo Salvini il giorno della consegna del palazzetto confiscato alla cosca Gallico, a Palmi. Giuseppa Morgante, 92enne ergastolana, mandata ai domiciliari per motivi di salute, considerata elemento di spicco del clan Gallico, e il figlio Carmelo, sono stati sfrattati per far posto al Commissariato destinato a sorgere al posto dello storico fortino di famiglia. I due da oggi hanno trovato nuova collocazione grazie ai servizi sociali, mentre in mattinata il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, insieme ai vertici delle forze dell’ordine e al sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, ha preso formalmente possesso della struttura. «La restituzione alla collettività degli ingenti patrimoni confiscati alla criminalità organizzata, frutto di attività illecite, di violenza e di sopraffazione, costituisce un obiettivo primario dello Stato – ha detto il prefetto – non solo perché l’aggressione ai patrimoni mafiosi si è rivelato uno strumento efficace ma anche per l’alto valore simbolico che assume con la loro destinazione a scopi sociali e istituzionali». Per vedere concretamente realizzato il Commissariato però ci vorrà un po’. Il progetto esecutivo è ancora in via di definizione, ma i soldi per realizzarlo ci dovrebbero essere. Per la trasformazione dell’immobile in sede di commissariato di pubblica sicurezza c’è un impegno di finanziamento da parte del Ministero dell’Interno e «verosimilmente entro un anno» fanno sapere dalla prefettura, dovrebbero iniziare i lavori.

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