Mar. Lug 30th, 2024

Al centro delle indagini della Procura di Locri il dirigente comunale Pietro Larizza. Accuse di falsità ideologica posta in essere da un pubblico ufficiale e da alcuni privati, e d’indebita percezione di erogazioni pubbliche

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La Procura di Locri ha concluso le indagini preliminari relative alla concessione di contributi per il sostegno economico alle piccole e micro imprese, finalizzati a contenere l’impatto dell’epidemia da Covid-19 nell’annualità 2020. L’indagine riguarda il bando pubblico n. 7374 del 23 dicembre 2021 del Comune di Palizzi e coinvolge 13 persone accusate di vari reati, tra cui falsità ideologica in atto pubblico e indebita percezione di erogazioni pubbliche.

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore di Locri, Marzia Currao, è nata da un approfondimento investigativo eseguito dai carabinieri, che hanno verificato le procedure di assegnazione dei contributi economici del bando comunale. La Procura di Locri, sotto la guida del dott. Giuseppe Casciaro, contesta a Pietro Larizza, responsabile dell’area amministrativa-finanziaria, di aver commesso irregolarità nell’assegnazione dei fondi.

Le Accuse Dettagliate

Secondo le accuse, Pietro Larizza, in qualità di pubblico ufficiale, avrebbe assegnato i contributi economici preferendo alcuni soggetti ad altri, nonostante l’assenza delle condizioni di ammissibilità previste dall’art. 5 dell’avviso 7374 del 23 dicembre 2021 e la presenza di condizioni di incompatibilità determinate il 12 maggio 2022.

Il sostituto procuratore Marzia Currao ipotizza che Larizza abbia inserito nella graduatoria soggetti privi dei requisiti necessari per ottenere il contributo e che abbia alterato il numero di domande ricevute, dichiarando 24 domande invece delle 28 effettivamente presentate. Inoltre, avrebbe redatto la determina senza tenere conto di situazioni di conflitto di interesse che avrebbero compromesso l’imparzialità della procedura.

I Nominativi Contestati

Nell’avviso si legge che Larizza avrebbe indicato tra i beneficiari del contributo Pietro D’Aguì, fratello del vicesindaco di Palizzi Stefano D’Aguì (che non risulta indagato), Marietta Misiano, moglie del vicesindaco, Paolo Sebastiano Ligato, cognato di suo figlio, e Pietro D’Aguì, cugino del vicesindaco. Queste persone sarebbero state preferite nonostante i legami familiari che avrebbero dovuto escluderle per garantire l’imparzialità della procedura.

Le accuse di falsità ideologica e indebita percezione di erogazioni pubbliche, se confermate, evidenziano gravi violazioni della trasparenza e dell’equità nella gestione dei fondi pubblici destinati alle piccole e micro imprese in difficoltà a causa della pandemia.

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