Mer. Ago 7th, 2024

Cinque interventi di adeguamento antisismico e antincendio su alcuni ospedali calabresi per un importo di 60,8 milioni di euro. Sono quelli contenuti nel Piano realizzato dalla Regione al centro di un accordo tra il presidente della Regione e commissario ad acta Roberto Occhiuto e il ministero della Salute. Le strutture al centro del piano sono i presidi ospedalieri di Locri (19,1 milioni), Melito Porto Salvo (9,2 mln), Tropea (7,3 mln) e Cetraro (16,9 mln); il quinto intervento riguarda i servizi di ingegneria strutturale per la verifica della vulnerabilità sismica degli ospedali, per poco più di 8 milioni di euro, che serviranno a programmare ulteriori interventi. L’obiettivo è quello di garantire l’adeguamento sismico di presidi in esercizio che versano in situazioni di grave criticità strutturale, peraltro in un contesto geologico caratterizzato da una elevata sismicità.

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Le risorse provenienti dal Fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese (previsto dalla legge di bilancio 2019, la n° 145 del 30 dicembre 2018) saranno spalmate su un arco temporale che varia di struttura in struttura, fino al 2030.

Il lungo iter per la distribuzione dei fondi su scala nazionale si è sviluppato lungo diversi anni, ben prima dello scoppio dell’emergenza pandemica ma giungendo poi a proseguire proprio durante la crisi sanitaria che ha investito l’intero Paese. Risale infatti al 12 aprile 2019 la trasmissione della scheda descrittiva dei vari interventi inviata dalla Regione dell’allora presidente Jole Santelli al ministero guidato da Roberto Speranza. Nel documento erano indicati gli interventi ritenuti prioritari ai fini dell’adeguamento e messa in sicurezza delle strutture sanitarie regionali. L’anno successivo è stato stilato lo schema di riparto delle risorse, assegnando alla Calabria 60.816.696,40 euro, spalmate tra il 2026 e il 2033. Una distribuzione temporale sulla quale la Regione ha chiesto una riconsiderazione alla luce della pericolosità sismica del territorio nazionale e alla vulnerabilità degli edifici destinatari degli interventi strutturali. La rimodulazione è arrivata ad aprile 2021 e a ciascuna Regione le risorse sono state spalmate in un arco temporale di 15 anni tra il 2019 e il 2033 ma la Calabria è infine riuscita a spiccare una riduzione a undici anni di questo arco temporale.

FONTE GAZZETTA DEL SUD

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