Ven. Nov 8th, 2024

Vibo Valentia, 14 settembre 2024 – L’ospedale Jazzolino è diventato un “sorvegliato speciale” a causa delle continue aggressioni al personale sanitario, che hanno suscitato grande preoccupazione tra le autorità locali e i lavoratori. Nonostante l’Azienda Sanitaria Provinciale abbia già implementato misure di vigilanza nel Pronto Soccorso, gli episodi di violenza non solo non si sono fermati, ma la tensione è aumentata al punto che i sanitari, esasperati, manifestano nervosismo anche nei confronti di pazienti e familiari, segno di un profondo malessere interno.

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Per fronteggiare questa situazione critica, il prefetto Paolo Giovanni Grieco ha deciso di rafforzare ulteriormente la sicurezza all’interno della struttura sanitaria, inviando un contingente dell’Esercito. I militari, precedentemente impiegati a presidiare i comuni di Cessaniti, Nicotera e Mileto, sono ora stati trasferiti all’ospedale Jazzolino con l’obiettivo di prevenire e contrastare episodi di violenza.

Questo intervento è parte di una più ampia revisione del progetto di sicurezza avviato lo scorso marzo, quando, durante una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, vennero discusse le modalità di impiego dei militari nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”. A seguito dell’escalation di aggressioni, l’iniziativa ha ora preso una forma più concreta con la presenza fisica dei militari nelle aree critiche dell’ospedale.

Anche le Marinate, aree adiacenti alla costa, sono ora sorvegliate dai militari, i quali hanno già iniziato le operazioni di presidio. Questo ulteriore rafforzamento della vigilanza mira a garantire la sicurezza non solo del personale sanitario, ma anche dei pazienti e dei loro familiari, nel tentativo di riportare la calma all’interno di una struttura che ha visto crescere la tensione negli ultimi mesi.

Il contesto di forte stress lavorativo e il nervosismo crescente tra il personale sanitario rendono indispensabili azioni tempestive per prevenire ulteriori escalation di violenza. L’intervento militare è visto come una soluzione urgente e necessaria, ma resta aperta la questione su come migliorare l’ambiente di lavoro e la qualità del servizio per il lungo termine.