Mar. Lug 16th, 2024

I ragazzi degli istituti superiori si sono dati appuntamento alle 9,30 in piazza Nassirya

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Prosegue con notevoli adesioni la raccolta di firme per la tutela del diritto alla salute dei cittadini della Locride battezzata “Io non ci sto e firmo”. Un’iniziativa a sostegno della quale gli studenti della Locride hanno anche organizzato, per domani con inizio alle 9,30, una manifestazione pubblica con partenza in piazza Nassirya.

Le firme già consegnate alla coppia organizzatrice della raccolta – partita lo scorso 21 ottobre in un palestra di Locri, la “Free Time” ad opera dei titolari Bruna Filippone e il marito Ilario Capocasale, e che si concluderà sabato prossimo – sarebbero già circa ottomila, delle quali 4.848 raccolte nella città di Locri. Condizionale d’obbligo, ci dice la signora Bruna, senza ancora il conforto dei moduli sottoscritti negli altri comuni, che non sono stati ancora consegnati. Ma nonostante le cautele i due coniugi, con una certa soddisfazione evidenziano che «entro sabato, siamo sicuri, se ne aggiungeranno moltissime altre». Secondo i volontari che collaborano con loro, si potrebbe arrivare a 15 o forse 20 mila firme.

«In ogni comune della Locride – dice la signora Bruna – cittadini volontari si sono prodigati anche stampandosi i moduli per le sottoscrizioni, affinché la nostra denuncia diventasse la denuncia di tutti. Una volta acquisite tutte le firme – continua – ci recheremo dal prefetto di Reggio Calabria per formalizzare le richieste dei firmatari. Certo, c’è anche da dire che abbiamo riscontrato paura e rassegnazione in molte persone, ma non sono sentimenti che possono appartenere alla gente onesta, che vive in questo territorio, e che a fronte dei doveri che quotidianamente osserva, rivendica un proprio diritto: quello alla salute».

Intanto il sindaco Giovanni Calabrese plaude all’iniziativa degli studenti, indirizzando loro una lettera nella quale evidenzia che sono proprio loro, i giovani, «l’ultima e unica speranza per la Locride, per la Calabria, per il Sud». Calabrese li esorta quindi a non fermarsi, ma ad andare avanti, a non subire in silenzio, a ribellarsi: «Non consentite a nessuno – scrive il sindaco rivolgendosi ai ragazzi – di mettere un cappello sulla vostra ribellione. Siate liberi, autonomi, ribelli. Solo la vostra pacifica e democratica ribellione potrà dare una speranza per il futuro. Lottare per l’ospedale, lottare per lo sviluppo, lottare per il lavoro, lottare contro la ‘ndrangheta, lottare contro la politica corrotta e distratta».

Calabrese, nel sottolineare che nella Locride i diritti costituzionali non hanno trovato applicazione, si augura che il grido di speranza dei giovani studenti «possa arrivare a Reggio Calabria, Catanzaro, Roma, Bruxelles. Spero – scrive il sindaco – che venerdì non sia una semplice manifestazione ma sia l’inizio di un nuovo corso per la Locride, l’inizio di una primavera voluta dalla forza della gioventù. Voi studenti rappresentate il futuro. Ma senza un cambio di rotta, quel futuro che tutti vorremmo, non ci potrà essere. Idealmente sono con voi, mi sento uno di voi e spero tanto che il vostro impegno e la vostra manifestazione, possano trasformarsi in un movimento pacifico che punti al riscatto e a una nuova primavera per la Locride».

PINO LOMBARDO (Gazzetta del del Sud)

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