Mar. Lug 16th, 2024

Ci sono cose che, se si vive in forma civile, quasi si dimenticano. Tra queste, nella mia più recente esperienza, la “mala sanità”. Si, mala sanità o “mala praxis”, una parola che si cominciò a utilizzare nel settecento grazie a Sir William Blackstone. Lui, professore di Oxford e membro della Camera dei Comuni e anche Giudice, iniziò a denunciare ed esprimere legalmente la “negligenza” medica, ossia “una carenza generica della prestazione dei servizi professionali rispetto alle loro capacità che causa un danno al soggetto beneficiario della prestazione”. Nel vulgus populi: “l’operatore sanitario che causa danno e/o non proporziona il trattamento adeguato al paziente sta realizzando una mala praxis e si deve denunciare”.

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Sul web si possono trovare numerose testimonianze e definizioni sul tema; però, neanche nelle più osé delle fantasie di chi crea la classica storia dell’orrore (ogni riferimento a recenti film girati in Calabria é puramente casuale) poteva superare, in atrocità e surrealismo, la mia ultima visita all’Ospedale di Locri (RC). Qui, il termine mala prassi assume nuove dimensioni (in negativo)!

Per esempio, sarebbe mala sanità il fatto che tale “nosocomio” sia l’unico centro sanitario nel raggio di decine (centinaia) di kilometri? Se cosí fosse, sarebbe mala prassi che non funzionassero la maggior parte dei suoi servizi? Sarebbe mala prassi avere solo una persona a fare il “Triage” in pronto soccorso? Sarebbe mala prassi avere un sistema di raccolta campioni senza registro automatico e/o catena di trasporto in condizioni adatte? Sarebbe mala prassi non avere stanze, né lettini dove far riposare i pazienti (ditemi se vi sembra normale arrivare con arti rotti, dolori atroci, svenimenti e stare seduti ore su una sedia di plastica)? Sarebbe mala prassi non avere una sala d’attesa? Sarebbe mala prassi che non ci siano specialisti di guardia (per esempio, radiologi e ortopedici etc), che possano realizzare le tecniche adeguate? Sarebbe mala prassi sapere che una paziente, per esempio, ha bisogno di una ecografia urgente e sentirsi rispondere “le abbiamo fatto i raggi, tanto funziona lo stesso”? Sarebbe mala prassi che quei pochi operatori sanitari con volontà si vedano trascinare nel buco nero del circolo vizioso creato da questo sistema sanitario totalmente inefficiente e poco etico? Sarebbe mala prassi che, al chiedere cosa avessero iniettato alla persona che accompagnavo, mi venisse risposto, con totale fastidio, “mica sei medico, cosa ne capiresti”? Sarebbe mala prassi lasciare persone con probabile diagnosi di COVID nella stessa stanza con quelle arrivate per altre ragioni? Sarebbe mala prassi far uscire il paziente da solo, senza avvisare i familiari, senza assicurarsi che possa camminare o che ci sia qualcuno ad aspettarlo, con un semplice foglietto nella mano e un cerotto nel braccio? Sarebbe mala prassi che si debba inviare un informe radiologico ad un’altra cittadina per farlo analizzare, perché non ci sono specialisti di guardia e aspettare ore per sapere l’esito? Sarebbe mala prassi che lascino un’anziana in una barella incosciente e con la vestaglia all’altezza che non dovrebbe, svelando le sue intimità e nessuno che si preoccupi di darle dignità? Sarebbe mala prassi tenere dei tempi di “attesa” (ritornano le sedie di plastica per i pazienti e il “campeggio/passeggio” obbligatorio per i familiari) che vanno dalle sette ore in su? Sarebbe mala prassi che vi dicessi, cari miei colleghi “sanitari”, che siete prima di tutto persone e che quelle che “curate” pure? Sarebbe mala prassi ricordare che avrei potuto dire “sono anche io personale sanitario” per avere informazioni o priorità, ma ero dall’altro lato del fronte e, come essere umano, ero preoccupata per la persona ricoverata e rispettare il lavoro altrui? Sarebbe mala prassi ricordare che i pazienti sono padri, madri, nonni, nonne; sono i cari di qualcuno e stanno solo cercando aiuto? Sarebbe mala prassi il fatto che potrei continuare a elencare a lungo tutto ciò che vissi in un solo giorno in Pronto Soccorso?

Ditemi, sarebbe mala prassi o mala umanità?

R.O.

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