Tutto questo, ha rilevato Anelli,
“per avere meno pressione sugli ospedali e meno riduzione delle
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prestazioni”.
“Bisogna ragionare non sui numeri ma sull’andamento della
pandemia. Sta aumentando la pressione sugli ospedali: qualsiasi
persona ricoverata, sia perché affetta da Covid, sia per altri
motivi ma positiva – ha sottolineato il presidente della
Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) –
richiede assistenza adeguata. Tutto questo non ha bisogno di
sconti, di espedienti per ridurre i numeri sulla carta ma di
interventi”. I reparti “sono riconvertiti in reparti Covid, gli
anestesisti vengono spostati nelle terapie intensive: ciò si
ripercuote su chi doveva fare un intervento, o curare uno
scompenso cardiaco. In questo modo – avverte – viene compromessa
l’assistenza a tutti gli italiani”.
E, in merito alla carenza dell’antibiotico azitromicina, ha
spiegato: “Spero innanzitutto che sia dispensata sempre dietro
ricetta medica. La storia nasce nel marzo 2020, quando non
sapevamo quasi nulla del Covid, ci trovavamo di fronte a
polmoniti sconosciute e si associava alle cure anche
l’azitromicina. Poi sappiamo tutti che gli antibiotici non
funzionano sui virus, sono prescritti per gestire le complicanze
di natura batterica. Bene fa l’Aifa a ribadirne l’inutilità e la
necessità di usarli solo in casi particolari e solo dietro
prescrizione medica”.