L’operazione “Mamma Santissima” condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio, diretta dal Procuratore De Raho sta facendo luce sulla presunta cupola affaristico-massonico-mafiosa che, con metodi tipici di un organizzazione criminale, avrebbe messo mani la vita sociale, economica e democratica. Questo significherebbe avere di fronte per l’ennesima volta carriere politiche e istituzionali che non vanno a rappresentare la volontà dei cittadini, ma costruite a tavolino. Appalti, assunzioni e nomine tutt’altro che rispettosi di un procedimento legaòe e democratico. Giuseppe Scopelliti e Pietro Fuda, per esempio, secondo gli inquirenti della Dda di Reggio Calabria sarebbero stati eletti, rispettivamente, sindaco e presidente della Provincia di Reggio Calabria, nel lontano 2002, con voti della ‘Ndrangheta.
I carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria si sono presentati a Palazzo Campanella e
hanno eseguito il decreto di perquisizione e acquisizione della Direzione distrettuale antimafia di Reggio. Fuori i primi nomi degli indagati, Alberto Sarra-ex consigliere regionale , Antonio Caridi-Senatore della Repubblica e Francesco Chirico. Secondo gli inquirenti ci sarebbe un ex dipendente regionale che faceva da mediatore tra i cosiddetti “invisibili della ‘ndrangheta” e “i visibili”. Secondo le ultime indiscrezioni sono in esecuzione ulteriori perquisizioni presso le abitazioni di alcuni politici. Tra questi Francesco Cannizzaro e il capogruppo comunale di FI Tonino Maiolo.
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MANUELA MAMMONE