Gio. Ago 22nd, 2024

Arresto e trasferimento di narcotrafficante ricercato. Epilogo di indagine internazionale

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In ottemperanza al diritto di informazione, sacrosanto pilastro della democrazia, si rende noto che, dopo un lungo iter estradizionale condotto dall’Italia verso la Repubblica Dominicana, è stato effettuato l’arresto e il successivo trasferimento presso lo scalo internazionale di Fiumicino di un individuo ricercato, inserito sin dal 2021 nella lista dei “100 latitanti pericolosi”, e destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma al termine delle indagini condotte dal G.I.C.O. e dalla Squadra Mobile di Roma.

L’arresto è avvenuto con l’assistenza del personale dell’Interpol e il soggetto è stato consegnato alle autorità competenti, rappresentate dai militari della Guardia di Finanza e dalla Polizia di Frontiera aerea di Fiumicino.

Questo episodio segna la conclusione di un’indagine condotta congiuntamente dal Nucleo di Polizia Economica Finanziaria e dalla Questura di Roma, che ha portato all’individuazione di un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga, con base a Roma e ramificazioni all’estero, anche in stretto legame con organizzazioni criminali di matrice ‘ndranghetista.

Le indagini hanno rivelato che gli indagati facevano uso di varie vie di traffico, tra cui il porto di Cagliari e l’aeroporto di Milano Malpensa, per importare grandi quantità di cocaina dalla Repubblica Dominicana, nascosta in container commerciali o imbarcata su aerei provenienti dall’aeroporto di “La Romana”.

Il principale fornitore della droga è stato individuato in un alto ufficiale della Polizia Nazionale Dominicana, che operava con la complicità di individui all’interno degli aeroporti e dei porti locali, eludendo i controlli di polizia.

Gli arresti sono stati possibili grazie alla stretta collaborazione tra le autorità italiane, Interpol e le autorità dominicane, che ha permesso di fornire le prove necessarie per l’estradizione del latitante.

Si ribadisce che, nonostante l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare nel 2017, l’indagato gode della presunzione di non colpevolezza e sarà sottoposto a giudizio nel rispetto dei suoi diritti.

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