Sab. Ago 10th, 2024

Si tratta di Antonio Foderaro. È quanto emerge dal fascicolo dell’indagine della Direzione distrettuale antimafia che l’11 giugno scorso ha portato all’emissione di 14 misure cautelari

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C’è un altro indagato nell’inchiesta “Ducale” della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria sui presunti intrecci tra politica e ‘ndrangheta. Si tratta di Antonio Foderaro, noto sacerdote reggino, incaricato diocesano per l’informatica e direttore dell’Istituto superiore di Scienze religiose.

È quanto emerge dal fascicolo dell’indagine della Dda che l’11 giugno scorso ha portato all’emissione di 14 misure cautelari. Condotta dai carabinieri del Ros con il coordinamento del procuratore Giovanni Bombardieri, degli aggiunti Stefano Musolino e Walter Ignazitto e del pm Salvatore Rossello, l’operazione ha riguardato la cosca Araniti di Sambatello, alla periferia nord di Reggio, che avrebbe avuto un ruolo attivo alle elezioni regionali del 2020 e del 2021 e alle comunali del settembre 2020.

Foderaro, nominato “decano della Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale” di Napoli, come riporta l’Ansa, è indagato per scambio elettorale politico-mafioso per suoi rapporti con l’indagato Daniel Barillà, finito prima ai domiciliari e poi all’obbligo di firma.

Secondo gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia reggina, Barillà avrebbe chiesto “al sacerdote di indirizzare i consensi elettorali verso Giuseppe Neri”, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia indagato per il quale la procura ha presentato appello al riesame dopo che, a giugno scorso, il gip ha rigettato nei suoi confronti la misura cautelare in carcere.

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