Ven. Ago 9th, 2024

Sono 47 gli arresti eseguiti stamattina dal Nucleo investigativo dei carabinieri su richiesta del gip che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, nell’ambito dell’operazione denominata dai carabinieri “Dionisio” una costola di due precedenti inchieste Chiemera 1 e 2.

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Tre piazze di spaccio nella zona di Lamezia Terme. La rete del traffico e dello spaccio di droga gestito dalla cosca Cerra–Torcasio–Gualtieri è stata smantellata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

Il blitz è scattato all’alba nel territorio di Lamezia Terme, a San Luca in provincia di Reggio Calabria e a Bari. In carcere sono finiti 24 soggetti ritenuti affiliati alla famiglia mafiosa mentre altri 23 è stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari. Per tutti l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti con l’aggravante delle finalità mafiose. Coordinati dal procuratore Nicola Gratteri, i carabinieri sono riusciti a documentare l’esistenza di tre piazze di spaccio nella zona di Lamezia Terme, tutte gestite dalla cosca che utilizzava i ricavi della droga anche per il sostentamento dei detenuti del clan e delle relative famiglie. Una rete di trafficante capace di muoversi anche in altre città italiane.

Grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, alle intercettazioni telefoniche e all’attività di indagine classica i pm di Catanzaro hanno chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’arresto degli esponenti di vertice dei Torcasio – Gualtieri, gli stessi che da decenni condizionano le attività commerciali di tutta la piana di Lamezia Terme teatro in passato di una feroce faida contro la cosca Giampà.

L’inchiesta avrebbe accertato, inoltre, i contatti tra le consorterie del lametino con le più blasonate famiglie mafiose della Locride e di San Luca da sempre punto di riferimento per il traffico di droga.

Tra i nomi  ci sono il capo storico Nino Cerra, 69 anni, il  nipote  omonimo, Nino Cerra di 26 anni, Pasquale Torcasio, 48 anni; oltre ad esponenti di spicco del Clan Gualtieri. Nel blitz  è coinvolto anche Sebastiano Strangio di 31 anni elemento di spicco del clan Reggino.

Carmen Fantò

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