Lun. Ago 5th, 2024

Catanzaro, 3 luglio 2024 – Nella giornata odierna, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un’importante operazione anti-corruzione. L’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro ha portato all’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 15 persone, sospettate di essere coinvolte in gravi reati quali corruzione, concussione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, turbata libertà degli incanti, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso ideologico, accesso abusivo a sistemi informatici ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

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Arresti Domiciliari e Sospensioni dai Pubblici Uffici

Le misure cautelari includono gli arresti domiciliari per due imprenditori e un dirigente medico e docente universitario dell’A.O.U. “Renato Dulbecco” di Catanzaro. Altri tredici pubblici ufficiali, tra cui il medico-docente sopra menzionato, sono stati sospesi dai loro incarichi. I pubblici ufficiali sospesi sono dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, dell’A.O.U. “Renato Dulbecco” di Catanzaro, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria e dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro. Tra gli indagati figura anche un consigliere comunale di un Comune della provincia di Catanzaro.

Indagini su appalti pubblici e condotte Illecite

Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/Gruppo Tutela Spesa Pubblica della Guardia di Finanza di Catanzaro, hanno messo in luce irregolarità nella gestione di nove appalti pubblici per un valore complessivo di oltre 33 milioni di euro. Gli appalti, banditi dalla Stazione Unica Appaltante della Regione Calabria, dall’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, dall’A.O. “Pugliese – Ciaccio” e dall’A.O.U. “Mater Domini” (ora confluite nell’A.O.U. “Dulbecco”), sarebbero stati manipolati per favorire soggetti predeterminati, violando le norme sulla concorrenza e la trasparenza amministrativa.

Secondo le accuse, alcuni pubblici ufficiali avrebbero intrattenuto illeciti rapporti con rappresentanti di società fornitrici di materiali e servizi sanitari. Tali relazioni illecite avrebbero portato alla redazione di bandi e capitolati orientati a garantire l’aggiudicazione degli appalti a soggetti specifici. Inoltre, sono state ipotizzate condotte corruttive, con benefici promessi o erogati ai pubblici ufficiali coinvolti.

Accuse di falsi concorsi e truffe

Le indagini hanno anche rivelato presunti falsi nei concorsi per il reclutamento di personale e truffe relative alla ripartizione del fondo incentivi per le funzioni tecniche a beneficio di dipendenti dell’ex A.O. “Pugliese – Ciaccio”. Un dirigente medico dell’ex A.O.U. “Mater Domini” e dell’Università “Magna Graecia” è accusato di aver percepito indebitamente indennità economiche di esclusività, pur lavorando segretamente presso due cliniche private, utilizzando società fantasma per emettere fatture per operazioni inesistenti e ricevere somme in contanti.

Sequestri per oltre mezzo milione di Euro

Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di circa 530.000 euro. Il sequestro riguarda due persone e una società coinvolte nelle attività illecite.


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