A perdere la vita tre operai che quel giorno si trovavano sul cantiere
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«La vera causa che ha cagionato l’evento è una sola: la mancanza di analisi del muro che ha condotto erroneamente a non contemplare i rischi legati al ribaltamento dello stesso. Omissione che è imputabile a tutti gli imputati, ognuno per il proprio ruolo». Pesano come macigni le parole che ieri il pm, Andrea Corvino, ha pronunciato nel corso della requisitoria del processo di primo grado nato dall’inchiesta sulla morte di tre operai – Giuseppe Greco (51 anni), Mario De Meco (56), entrambi di Isola Capo Rizzuto, ed il 35enne romeno Petru Dragos Chiriac – avvenuta il 5 aprile 2018 per il crollo di un muro di contenimento mentre stavano lavorando nel cantiere per l’ampliamento del lungomare di viale Magna Grecia, a Crotone. Al termine della lunga discussione, il pm ha chiesto alla giudice del Tribunale, Assunta Palumbo, di condannare i cinque imputati che, a vario titolo, devono rispondere di omicidio colposo plurimo, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e disastro colposo. «Poco importa – ha detto il rappresentante dell’accusa citando in più passaggi la consulenza dei periti – se il crollo è avvenuto a causa delle vibrazioni, delle piogge, della demolizione del basamento, del passaggio di un mezzo pesante sulla strada o per tutti questi fattori».