Un’opera dalla grande valenza sociale, con un messaggio chiaro di lotta al dilagante fenomeno del bullismo e, perché no, anche dal discreto valore artistico.
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“One hundred”, libro e film dell’artista bovalinese Bruno Panuzzo racconta dei cento giorni vissuti dal giovane Raul in un istituto scolastico della Locride, in cui la sua sensibilità artistica all’inizio non è stata ben compresa da compagni e professori, tanto da essere rimasto vittima di episodi di bullismo da parte di propri coetanei.
Accanto a lui solo l’amica Francesca, con la quale vive un rapporto così intimo e confidenziale che alla fine sfocia in un amore che lei, divenuta adulta e docente dello stesso liceo, ricorda con grande nostalgia.
L’opera è stata presentata lunedì 5 nello spazio culturale “MAG. La ladra di libri” di Siderno, alla presenza dell’autore e della giovane studentessa e scrittrice Ilaria Emanuele, che sta per pubblicare un proprio libro sull’esperienza vissuta nella stesura dell’opera letteraria e del film a essa connesso, le cui riprese – seppur con metodi e tecniche professionali – sono state realizzate mediante l’utilizzo degli smartphone, quasi a simboleggiare come questi strumenti di cui spesso i nostri adolescenti abusano, possano trasformarsi in qualcosa di utile a realizzare un’opera dal grande valore.
Tra il foltissimo pubblico presente lunedì pomeriggio da MAG anche alcuni attori del film, i cui protagonisti sono, appunto, il giovane Raul, interpretato da un ragazzo molto bravo e carino, tanto da ricordare nei tratti somatici il primo Alessandro Nesta, e una altrettanto brava e carina Francesca (interpretata da una novella Sophie Marceau); i loro dialoghi hanno trattato – seppur con accenti più consoni a degli adulti che ad adolescenti contemporanei – molte
tematiche: dalla lotta al bullismo al disimpegno imperante nella società odierna, dallo scarso senso del dovere istituzionale ai tragediatori dell’antimafia parolaia e prezzolata.
Ma c’è spazio anche per la vicenda umana del preside, uno dei pochi a intuire le grandi potenzialità di Raul (forse perché, sebbene in età adultà, vive lo stesso disagio esistenziale) e per la grande musica interpretata dai Bronx con la partecipazione straordinaria del bassista di Cesare Cremonini.
Il film, che sta girando per i principali istituti del comprensorio e nei cinema, ha già prodotto grandi risultati sul piano sociale: al liceo “Mazzini” di Locri, infatti, è alle viste la realizzazione di un vero e proprio sportello antibullismo, mentre grazie all’opera di Panuzzo, sia l’autore che i ragazzi sono stati ricevuti e premiati dal Presidente della Repubblica.