Mar. Lug 16th, 2024

La Corte d’Assise di Locri ha respinto l’istanza formulata dalla difesa

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Il processo a Cosimo Sorgiovanni, accusato di aver ucciso Alfredo Pileggi la sera dell’8 febbraio del 2016 a Monasterace, si svolgerà con il rito ordinario.

Lo hanno disposto i giudici della Corte di Assise di Locri (presidente Amelia Monteleone, a latere Mariagrazia Galati), che hanno respinto la richiesta di abbreviato condizionato presentata dalla difesa del 42enne Sorgiovanni, rappresentato dagli avvocati Alfredo Arcorace e Francesco Lojacono.

I difensori hanno reiterato l’articolata richiesta formulata dinanzi al gup reggino, che l’aveva respinta, che prevede l’audizione di alcuni testimoni, tra i quali soggetti privati con i quali l’imputato ha avuto rapporti di lavoro, nonché un soggetto che avrebbe visto il 42enne Sorgiovanni il giorno del delitto a Siderno.

Il pm Simona Ferraiuolo, della Procura distrettuale antimafia, ha chiesto il rigetto che è stato accolto dall’Assise che ha poi proceduto con l’ammissione delle prove e il rinvio per l’audizione di un investigatore all’udienza del 25 settembre.

Nel processo si sono costituite in qualità di parte civile la Regione Calabria, ieri rappresentata dall’avv. Pedullà, la moglie e i genitori della vittima rispettivamente rappresentati dall’avv. Emanuele Papaleo e dall’avv. Maria Stella Chiera, ed infine la Città Metropolitana con l’avv. Cotroneo.

Cosimo Sorgiovanni è accusato di appartenere alla cosca di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Ruga, operante nella Vallata dello Stilaro, e di essere l’esecutore materiale dell’omicidio Pileggi, ucciso con 5 colpi d’arma da fuoco mentre si trovava, in sosta a bordo della propria autovettura nei pressi della palestra dallo stesso frequentata.

Il movente dell’omicidio, secondo i magistrati della Dda reggina, è da ricercare nella relazione extraconiugale intrattenuta dalla vittima con la figlia di un noto esponente della criminalità organizzata locale.

Nei giorni scorsi la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso proposto dagli avvocati Arcorace e Lojacono annullando con rinvio l’ordinanza del Tribunale della Libertà di Reggio Calabria.

r.m. – gazzetta del sud

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