Mer. Lug 17th, 2024

Per il pm Rosanna Sgueglia non ci sono dubbi ad aver ucciso Mary Cirillo il pomeriggio del 18 Agosto 2014 a Monasterace sarebbe stato Giuseppe Pilato marito della donna che in seguito all’omicidio si diede alla fuga per poi costituirsi ai carabinieri cinque giorni dopo dicendo di non ricordare nulla.

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Dopo una lunga requisitoria durata cinque ore tale è la richiesta alla Corte di Assise di Locri da parte del pubblico ministero: “Ergastolo con isolamento diurno di un anno, interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale oltre alla decadenza della responsabilità genitoriale”.

Secondo l’accusa il movente del folle gesto è legato alla gelosia e morbosa ossessione nei confronti della moglie, dato che si lega perfettamente alle dinamiche e all’azione di fuoco a danno della vittima come ricostruito dal medico-legale e dal quadro psicologico fatto proprio a Pilato dal quale risulterebbero chiari i risentimenti che nutriva nei confronti della madre dei propri figli.

I periti hanno però evidenziato che Pilato è capace di intendere e di volere in quanto prima e dopo l’omicidio ha sempre mantenuto un comportamento lucido, pertanto, sottolinea il pm, “deve essere escluso che nell’imputato fosse presente una alterazione psico/intellettiva o volitiva ascrivibile ad una infermità tale da compromettere processi cognitivi e volitivi, così come deve essere escluso che l’imputato avesse agito nel corso di uno scompenso acuto o delirante, la commissione dell’omicidio va ad innestarsi in un meccanismo di tipo frustazionale”.

Il pm si è servito anche delle intercettazioni e delle perizie mediche effettuate per poi proporre alla Corte, presieduta dal giudice Fulvio Accurso, la sua richiesta.

Hanno concluso anche i legali di parte civile che hanno depositato delle memorie dettagliate e concordi alle affermazioni concludenti del pm.

Rinviate per il 12 ottobre le arringhe dei difensori di Pilato.

SARA FAZZARI

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