«Sabrina Marziano è innocente, e pertanto va mandata assolta». È la conclusione dell’arringa dell’avv. Nunzio Raimondi, difensore – insieme all’avv. Armando Veneto, che concluderà alla prossima udienza – dell’imputata condannata in primo grado a 28 anni di reclusione dalla Corte di assise di Locri per concorso nell’omicidio del marito Ernesto Cosimo Ienco, ucciso la notte del 25 ottobre del 2015 a Riace. In appello la Procura generale ha chiesto 23 anni di reclusione, con uno sconto di 5 anni grazie al riconoscimento delle attenuanti generiche.
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Per le parti civili hanno già concluso, fra gli altri, gli avvocati Alfredo Arcorace, Giuseppe Di Salvo e Angelica Commisso che hanno chiesto la conferma della sentenza di primo grado, sostenendo che il comportamento processuale tenuto dall’imputata e la condotta post delittuosa – qualcuno si è scagliato contro il corpo esamine della vittima – non consentono il riconoscimento delle attenuanti generiche. Di orientamento opposto la difesa che ieri con l’avvocato Raimondi ha ripercorso i motivi di appello ed ha rilevato la sussistenza di elementi probatori a discarico che sarebbero favorevoli a Sabrina Marziano. La Corte ha rinviato per le conclusioni della difesa e per la decisione del processo.
r.m.