Mer. Nov 20th, 2024

E’ iniziato ieri mattina davanti la Corte d’Assise di Catanzaro il processo a carico di Antonio Pontoriero, accusato dell’omicidio di Soumayla Sacko, ucciso la sera del 2 giugno a San Calogero . Il ragazzo maliano di 29 anni con regolare permesso di soggiorno, si era portato nell’area dell’ex fornace abbandonata denominata “La Tranquilla”, una fabbrica di laterizi posta sotto sequestro da 8 anni per l’interramento di 134mila tonnellate di rifiuti tossici. Il giovane è stato raggiunto da un colpo alla testa sparato con un fucile da caccia mentre era insieme a due connazionali per prelevare alcune lamiere di ferro da portare nella baraccopoli di San Ferdinando. La Corte D’Assise, presieduta dal giudice Alessandro Bravin, ha ammesso come parte civile oltre ai familiari della vittima(la madre, la moglie, la figlia minore e i fratelli di Soumayla Sacko, tutti residenti in Mali), anche l’Unione sindacale di base, rispettivamente rappresentati dagli avvocati Arturo Salerni e Mario Antonio Angelelli, alla quale Soumayla era attivista sempre in prima fila nelle lotte sindacali per difendere i diritti del braccianti agricoli sfruttati nella Piana di Gioia Tauro.

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