Sab. Lug 27th, 2024

Rilancio degli aeroporti, ammodernamenti delle ferrovie «che non venivano fatti dai tempi di Cavour» e nuove strategie per i fondi europei. Per Oliverio la Regione ha raggiunto risultati importanti. Ma sulla sanità – dice – «la Calabria non può stare in queste condizioni»

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Fondi europei, sanità e infrastrutture. È su questi temi nodali per lo sviluppo della Calabria che il governatore Mario Oliverio ha fatto il punto in occasione dell’assemblea dell’Adiconsum che si è tenuta alla Fondazione Mediterranea Terina Onlus a Lamezia Terme. «Un’inziativa bellissima» per il governatore, che sui fondi europei ha premesso che «il problema ritengo debba essere inquadrato in una strategia. Appena eletto – afferma – la prima cosa con la quale ho dovuto fare i conti è stata quella di definire la Programmazione da presentate all’Unione Europea, con la necessità di dotare la Regione di un programma necessario ad utilizzare le risorse europee». Ma adesso – sostiene – «siamo in una fase nella quale quelle risorse stanno entrando nel sistema circolatorio dell’economia e della società Calabresi. Ci sono bandi che ogni giorno vengono pubblicati, consultabili sul portale della Regione. Tra questi un bando, che vede già la graduatoria pubblicata, sull’imprenditoria giovanile in agricoltura: ci sono state 2.200 domande, giovani che noi vogliamo aiutare a intraprendere una strada perché nella nostra regione il settore agroalimentare è una risorsa importante. Il 27 di questo mese sarà pubblicato un altro bando per nuovi progetti innovativi che vedono la nostra regione con le Università calabresi nel gruppo di testa delle regioni innovative».
Il Presidente Oliverio si è poi soffermato sul tema delle infrastrutture: «Noi abbiamo opportunità – ha detto – che dobbiamo saper cogliere e sulle quali dobbiamo sviluppare un giusto accompagnamento. Per ora il filone delle infrastrutture è quello che ha più spazi. Per crescere abbiamo innanzitutto bisogno di rendere accessibile la nostra Regione dall’esterno e anche all’interno attraverso la mobilità, i trasporti più sicuri e più veloci. Abbiamo lavorato per costituire una società unica degli aeroporti, per la gestione unitaria, non senza difficoltà perché i localismi sono sempre in agguato. Alla guida di questa società ho chiamato un Prefetto calabrese perché si desse un segnale di legalità e trasparenza. La società unica degli aeroporti calabresi sta rafforzando i voli su Lamezia, ha impedito che si interrompessero i voli su Reggio Calabria e ha fatto ripartire i voli da Crotone. Non partiranno i voli per una stagione, ma in modo stabile e strutturale perché, per agevolare i collegamenti dall’esterno sulla Calabria, abbiamo investito risorse importanti: due bandi da 12 milioni ciascuno per tre anni per sostenere le compagnie ed agevolare la possibilità di istituire nuove rotte». In più, aggiunge «ricordo che nell’anno che sta per chiudersi abbiamo avuto il record delle presenze turistiche, non solo per la crisi nel Sud del Mediterraneo, ma perché abbiamo consentito questi collegamenti. Per le ferrovie invece abbiamo definito un programma per l’ ammodernamento ferroviario. Sulla parte jonica ci sono cantieri e lavori in corso, abbiamo destinato 530 milioni di euro per fare una infrastruttura che consenta la veloce percorrenza dei treni, per abolire i passaggi a livello e per ammodernare le stazioni. Un intervento che non veniva fatto dai tempi di Cavour. Per la Ferrovia tirrenica ci siamo battuti ed abbiamo ottenuto che la Freccia Argento non entrasse nella stazione di Napoli, recuperando 35 minuti. Stiamo lavorando inoltre per realizzare lo studio di fattibilità per l’alta velocità da Salerno a Reggio Calabria». Riguardo alla sanità invece Oliverio ha sottolineato che «la Calabria è una delle regioni commissariate dal 2010. Non mi stancherò mai di dire ‘maledetto quel giorno in cui, di conseguenza, sono scattati una serie di vincoli’: il massimo di aliquote, i calabresi pagano il massimo di tasse, il blocco delle assunzioni. Il bilancio di sette anni di gestione commissariale, basandosi sui dati, è negativo. Nel 2010, la Calabria pagava alle altre regioni per la cura della salute dei suoi cittadini 200 milioni di euro. A distanza di sette anni ne paga 300. I calabresi che si curano fuori sono aumentati e non per patologie che richiedono alta specialistica, ma anche per malattie ordinarie, il che significa che c’è un problema di mancanza di fiducia nel sistema. Invece di riqualificare, di fare una operazione di riorganizzazione del sistema sanitario, si sono fatti tagli lineari, si sono tagliati servizi sul territorio per cui si ricorre maggiormente ai Pronto Soccorso». Per il governatore «ci sono responsabilità. Questi sono i problemi che ho posto in maniera forte al Ministro Lorenzin dicendo che mi andrò ad incatenare davanti a Palazzo Chigi se non ci sarà un atto interruttivo». «Questi sono i problemi posti – ha concluso Oliverio -. E’ mio dovere come Presidente della Regione e non mi piego davanti a nessuno. A me interessa che il cittadino calabrese abbia gli stessi diritti di quelli del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Quindi io credo che noi abbiamo bisogno di una risposta netta. Nell’incontro avuto, il ministro si è impegnata a portare la questione al consiglio dei ministri e io attendo che lo faccia. Aspetto questo, perché occorrono risposte. Riconvocherò l’assemblea dei sindaci, riconvocherò le forze sociali, anche voi, perché la Calabria non può stare in queste condizioni».

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