Mar. Lug 16th, 2024

Durissima lettera del governatore al direttore generale della Programmazione. Il presidente della Giunta bacchetta il manager: ritardi nell’applicazione delle direttive sulla trasparenza. La poltrona del dg adesso scotta

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Oliverio mette al bando la diplomazia e mostra la faccia feroce a Paolo Praticò, direttore generale plenipotenziario della Programmazione comunitaria. Praticò scopre d’improvviso che la sua finora saldissima poltrona si regge su un equilibrio precario. Perché il governatore, che solo qualche giorno fa lo aveva attaccato per le consulenze “allegre” e la scelta discrezionale dei collaboratori (ve ne abbiamo parlato qui), torna alla carica con toni ancora più duri. La sua lettera sembra un preavviso di sfratto. Fin dal principio. Un incipit nel quale Oliverio prende atto «che, soltanto con nota del 23 ottobre, lei ha formalmente aderito alle indicazioni da me formulate già nei mesi scorsi nel senso di garantire massima trasparenza e oggettività nelle procedure di selezione dei collaboratori esterni della Regione». Nel tempo trascorso dall’appello formale del presidente e l’adesione di Praticò, un tempo che Oliverio non quantifica, c’è tutta la distanza attuale tra il governatore e il manager di uno dei settori strategici della burocrazia regionale. La frase successiva non è più accomodante dell’esordio: «Purtroppo sono costretto a constatare che detti indirizzi (la richiesta di una maggiore trasparenza, ndr) sono stati completamente ignorati e disattesi nelle procedure di selezione già indette e in fase di svolgimento». Chi conosce bene Oliverio sa che pesa ogni parola nelle comunicazioni ufficiali. E questa non solo lo è, ma abbraccia tra i destinatari l’intera giunta regionale, il segretario generale e il capo di Gabinetto. C’è una voragine tra chi governa la Regione e chi ne governa i fondi. Oliverio prende anche atto che il direttore generale, «nel decidere la sospensione delle procedure in corso, ritiene di dover valutare se le stesse sono idonee ad assicurare la rigorosa applicazione degli irrinunciabili principi di massima trasparenza e oggettività». E chiude in crescendo, imponendo a Praticò di «garantire in ogni modo che sia evitato qualsiasi blocco nelle attività amministrative concernenti la realizzazione del Programma operativo regionale». I ritardi rientreranno «nella responsabilità» del manager. Il governatore è furioso e il suo obiettivo è un manager che pareva intoccabile e aveva superato persino lo spoils system seguito all’insediamento della giunta regionale di centrosinistra. Potrebbe essere lui la prima “vittima” dell’ultimatum di Oliverio alla burocrazia. La sua camera con vista sui fondi europei è a serio rischio di sfratto.

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