Mar. Lug 16th, 2024

“Non ho intenzione, da reggino prima ancora che da sindaco, di assistere inerme a tutto questo, perchè chi non lotta ha già perso. Per questo, mercoledì sarò a Roma a difendere le speranze della nostra Reggio.” Questa la lettera di Falcomatà, Sindaco della città Metropolitana e prima ancora di Reggio Calabria che si sta vedendo smantellare poco a poco l’ennesima risorsa: l’aeroporto Tito Minniti.

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“Se non dovessi ottenere le certezze necessarie a garantire la sopravvivenza del nostro aeroporto e del suo sviluppo, non ha senso continuare – continua – consegnerò al Governo le chiavi di una città che ha alzato la testa fiera e orgogliosa, riconoscendo che senza l’aeroporto, la principale porta di accesso alla Città Metropolitana, Reggio non avrà alcun futuro.”

Parole pesanti e ricche di amarezza quelle dl primo cittadino forse la stessa condivisa da Oliverio, il Presidente della Regione che giusto nelle scorse ore è stato protagonista di un botta e risposta con Cramer Ball, l’amministratore delegato di Alitalia, la compagnia aerea che dal 27 di marzo non offrirà più i suoi servizi di linea al Tito Minniti.

Lo stesso Oliverio nella sua lettera indirizzata a Ball che si dichiara propenso a collaborare “si augura che tale disponibilità sia reale e possa condurre ad un rapido ripensamento di Alitalia sulla decisione già annunciata di annullamento dell’operatività dei voli nello scalo dello Stretto”

“Tuttavia – continua – non posso non rilevare il modo da lei utilizzato per ben due volte in pochi giorni nel riproporre le questioni attraverso un’azione di sistematica disinformazione”

Cramer Ball aveva infatti affermato che Alitalia vanta nei confronti della Regione crediti per 1,853 milioni di euro per attività di marketing scaduti ormai da due anni.

“Lei – scrive Oliverio – fa riferimento a presunti impegni che non ho e non avrei potuto assumere per ragioni di normativa, come per esempio l’eventuale assorbimento di personale in esubero”.

Insomma siamo ai ferri corti ma nessuno delle parti intende mollare, intanto il destino dell’aeroporto sembra esser già stato segnato.

SARA FAZZARI

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