Boom per Infermieristica, Fisioterapia resta la chimera
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di Raffaella Silvestro
Si svolge oggi l’ ultimo dei test ad accesso
programmato dell’area sanitaria: sono 72.800 gli
aspiranti infermieri, fisioterapisti, tecnici sanitari e gli
altri candidati al test per i corsi di laurea delle Professioni
Sanitarie. Lo 0,3% in più dello scorso anno. I posti messi a
bando dagli atenei statali sono, invece, complessivamente 28.863
- di cui 17.394 per Infermieri, oltre la metà – con un
incremento del 13,6% della capienza nelle diverse sedi. Questo
vuol dire che è disponibile un posto in facoltà ogni due
candidati e mezzo. Ma non per tutti i corsi la situazione sarà
così rosea. Ad analizzare i numeri di questa nuova edizione
delle prove di ingresso è la Conferenza Permanente delle Classi
di Laurea delle Professioni Sanitarie. A riportare i dettagli
dello studio il portale Skuola.net.
A Fisioterapia, entrare rimane un’impresa: guardando nello
specifico le Professioni Sanitarie con più di mille posti a
bando, si rileva una maggiore richiesta per i corsi di laurea in
Infermieristica, che sale del +12,4%, passando dalle 24.547
domande dello scorso anno alle attuali 27.657. Visti i 17.394
posti, ci sarà dunque un posto ogni 1,5 candidati; comunque non
pochi. Tutt’altro discorso per gli aspiranti Fisioterapisti, per
i quali la questione si fa più ostica. Pur essendo, infatti,
davanti a un calo di iscritti (-6,27%, da 23.340 dello scorso
anno a 21.923), a causa della scarsità di posti – solo 2.597 –
rispetto alle aspiranti matricole entrerà circa 1 candidato su
- Difficile passare anche a Ostetricia: si parla di poco più di
un migliaio di posti a fronte di 6.281 “pretendenti”. A farcela,
in questo caso, solamente 1 su 6.
Decisamente più serena la prospettiva per chi tenterà di
accedere al corso per diventare Tecnici di Radiologia.
Nonostante la crescita di interesse (+14,8%, da 3.854 a 4.436
iscritti) riuscirà nell’intento circa 1 su 3. Ancora meglio
andrà per gli aspiranti Tecnici di Laboratorio: passerà circa 1
su 2.
Differenze sostanziali anche per quanto riguarda la situazione
a livello di ateneo. Qui l’analisi di Angelantonio Mastrillo –
Segretario aggiunto della Conferenza Nazionale Corsi di Laurea
Professioni Sanitarie – è stata fatta a livello regionale. Con
alcune aree del Paese che registrano decisi aumenti della
domanda di posto, con ovvie ricadute sulle probabilità di
successo. Ad esempio, le università del Lazio registrano un
+6,7% di candidati, passando dai 9.173 dello scorso anno a 9.791
attuali. Anche le università della Puglia manifestano un
rinnovato appeal, con un aumento del 7,5% di candidature, da
5.351 a 5.753. In Campania, i candidati del 2021 sono 6.551
rispetto ai 6.207 del 2020, in salita del 5,5%. Anche la Sicilia
cresce, ma di un solo punto, passando dai 6.793 candidati ai
6.865 attuali, così come l’Emilia Romagna che si prende uno
scarno +0.5%, con i suoi 6.657 aspiranti professionisti della
salute (erano 6.627). Il calo maggiore, invece, avviene in
Piemonte: le università piemontesi hanno ben l’11,4% di
candidati in meno rispetto al test dello scorso anno (da 4.839
si scende a 4.288). Lo stesso fa la Lombardia, che incassa una
perdita del 2,8% di iscritti: oggi sono 9.072, nel 2020 erano
da 9.331. Negativi pure i numeri del Veneto (-4,6%, da 6.313 a
6.023) e della Toscana ( -4,3%, da 5.336 a 5.109). Per le
università delle Regioni con minore popolazione, le domande sono
aumentate per Liguria con +4%, Marche +4,9% e Sardegna con
+10.2%. Al contrario, un calo riguarda Friuli Venezia Giulia con
-3,1%; Calabria con -6,1% e Umbria con -12,2%.
Ma prima del test per i corsi di laurea delle Professioni
Sanitarie si è svolto il ben più “chiacchierato” test di
Medicina e di Odontoiatria, svoltosi il 3 settembre: qui sono
state 77.376 le domande presentate, su 14.332 posti per Medicina
e Medicina in lingua inglese più altri 1.333 per Odontoiatria,
con un rapporto di circa 1 posto ogni 5 candidati che è il
doppio di quello del totale delle 22 Professioni sanitarie.
Assai più critica, però, è la situazione per Veterinaria, con
l’esame svolto l’1 settembre che, oltre a registrare un +18,2%
di domande (da 10.002 dello scorso anno alle attuali 11.826) non
ha subito quell’incremento di posti che ha interessato gli altri
due test di area sanitaria. Così, con meno di 900 posti per
quasi 12mila persone iscritte al test, appena 1 su 13 avrà la
possibilità di frequentare il corso di laurea dei suoi sogni.