Il Tribunale amministrativo regionale esaminerà i ricorsi contro il referendum indetto da Occhiuto per il 1° dicembre. In gioco il futuro della Città Unica e la validità del referendum
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Oggi è il giorno della verità per il referendum sulla Città Unica che il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, ha indetto per il prossimo 1° dicembre. Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) esaminerà i ricorsi presentati dal Comune di Cosenza, guidato dal sindaco Franz Caruso, dal Comitato spontaneo per il “No” di Rende, dal Comitato delle Associazioni Bruzie e dal Comune di Castrolibero, contro l’eventuale svolgimento del referendum.
I giudici amministrativi sono chiamati a decidere se accogliere i ricorsi e sospendere l’appuntamento referendario, in attesa di entrare nel merito delle contestazioni, oppure rigettare le istanze e confermare la validità del referendum. In caso di accoglimento delle richieste, il voto di dicembre potrebbe essere messo in discussione, con potenziali effetti sulla creazione della Città Unica.
La giunta regionale, rappresentata dall’ufficio legale dell’Ente, ha già costituito una propria difesa contro i ricorsi, affiancata dai consiglieri regionali del centrodestra che hanno firmato la proposta originaria di Occhiuto. Tra questi, Pierluigi Caputo di Forza Italia. Tuttavia, il Partito Democratico, pur sostenendo la proposta di Città Unica, ha scelto di non partecipare direttamente alla causa legale davanti al Tar, ma ha comunque creato i “comitati per il Sì”, affidando il coordinamento all’ex parlamentare Giacomo Mancini.
I consiglieri di Fratelli d’Italia, Azione e Forza Italia, invece, si presenteranno in aula tramite gli avvocati Achille e Oreste Morcavallo, pronti a difendere la validità del referendum e l’iter per la realizzazione della Città Unica.
L’attesa è alta, poiché la decisione del Tar avrà un impatto diretto sul processo di fusione dei comuni e sulla modalità con cui i cittadini saranno chiamati a esprimersi sulla proposta di Occhiuto. Se i ricorsi venissero respinti, il referendum per la Città Unica si terrà come previsto, mentre in caso di sospensione, la partita per la fusione dei comuni potrebbe subire un altro rinvio.