Mar. Lug 16th, 2024

Il sindaco di Cosenza ospite di “Officine del Sud” a Catanzaro: «I partiti si accordano sempre alla fine. Noi andiamo avanti con un approccio civico, ma l’appello è inclusivo per le forze politiche». Parente: «Non ci spostiamo di una virgola»

Continua dopo la pubblicità...


futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

«Aspettiamo fiduciosi. Di solito i partiti si mettono d’accordo sempre alla fine, e a oggi non abbiamo neanche certezza nemmeno sulla data delle elezioni, continua anche quest’agonia, e spero che sia confermata la data di novembre in modo che questi nodi possano essere sciolti». Mario Occhiuto arriva a Catanzaro per partecipare all’incontro “L’autonomia della Calabria e della sua classe dirigente”, organizzato dall’associazione Officine del Sud del consigliere regionale Claudio Parente (ve ne riferiremo in un servizio a parte), e non schiva le domande sulla sua candidatura alle prossima regionali e sull’atteggiamento finora tenuto da Lega e Fratelli d’Italia alleati naturali di Forza Italia, che ha schierato da tempo il sindaco di Cosenza come possibile futuro governatore. «Siamo fiduciosi che questo accordo avverrà il prima possibile – dice Occhiuto –. Io parlo sempre a nome mio, nemmeno a nome di Forza Italia che già mi ha designato come candidato». E poi spiega la logica che ispira il “suo” percorso: «Stiamo andando avanti con una proposta che esalta il civismo, stanno nascendo comitati in giro per la Calabria. Porteremo in giro, anche nelle piazze durante l’estate la nostra proposta politica. Il nostro è un appello inclusivo, ovviamente, alle forze politiche, oltre che a quelle civiche. Aspettiamo fiduciosi. Il progetto è inclusivo, e i movimenti e i partiti che vorranno aderire saranno sempre i bene accetti». Un nuovo messaggio per gli alleati.
Il sindaco di Cosenza ha anche commentato il comportamento del centrodestra in questo scorcio di legislatura: «Il centrodestra in modo responsabile – ha detto – sta facendo approvare provvedimenti in favore del territorio, senza il centrodestra non ci sarebbero state importanti iniziative negli ultimi mesi. È un’agonia, perché questo governo regionale non ha prodotto nulla in questi anni e in questi ultimi mesi arriva con l’intenzione di fare campagna elettorale attraverso lo strumento di governo, attraverso una politica di annunci. Non credo che questo serva alla Calabria. Alla Calabria serve adesso mettersi subito al lavoro e cominciare una nuova fase, una fase propositiva e soprattutto realizzativa perché con gli annunci non andremo mai avanti».

PARENTE: «NON CI SPOSTIAMO DI UNA VIRGOLA» Claudio Parente, invece, conferma in pieno il sostegno a Occhiuto: «Noi non ci spostiamo di una virgola, non stiamo facendo altro che portare avanti la candidatura di Mario Occhiuto come espressione di Forza Italia. Siamo sempre in attesa di questo tavolo di concertazione, che più passa il tempo più diventa fantomatico». «A quel tavolo – prosegue Parente – Forza Italia porterà Occhiuto candidato presidente, ci saranno la Lega e Fratelli d’Italia che magari avranno altre proposte e si discuterà lì, ma non possiamo permetterci il lusso, a pochi mesi dalle elezioni, di restare in attesa di un tavolo che non sappiamo quando si riunirà e non fare un progetto per la Calabria nel futuro. Nascondersi dietro questa politica di concertazione contrasta con il fatto che la Calabria brucia: basta vedere le sedute del Consiglio regionale, dove c’è ormai una trattativa perenne, non c’è più una maggioranza, ed è uno scandalo continuare in questo modo. Non possiamo essere accusati di portare avanti un programma con uno che ha deciso di candidarsi alla presidenza, dimostrando coraggio, ed è espressione di Forza Italia all’unanimità, quella Forza Italia che ai tavoli romani tempo fa è stata indicata come titolare della candidatura alla presidenza della Regione. Poi, cambia la politica, cambiano le idee, in politica ci sta tutto, ma noi come classe dirigente non ci possiamo fermare».

Print Friendly, PDF & Email