La situazione dell’ ASP di Cosenza (come quella delle altre ASP e A.O. della regione) è divenuta insostenibile e necessita di un intervento risolutivo immediato. Sono sempre più gravi i pericoli cui la salute dei cittadini è esposta per la mancanza di decisioni strategiche che ha causato negli anni gravissime carenze e una forzosa migrazione dei pazienti. In questo vuoto di potere decisionale si assiste all’occupazione di spazi da parte di un certo tipo di politica tesa solo a favorire sterili campanilismi che di certo non salvaguardano il bene comune.
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Le parole preoccupate che ha scritto nelle ultime ore il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza Guglielmo Cordasco sono comuni ai tanti medici e operatori sanitari che quotidianamente e silenziosamente compiono il loro dovere fra infinite difficoltà e spesso a rischio della propria incolumità fisica e psichica come le tante violenze subite dimostrano. Purtroppo, come avevamo ampiamente previsto, il decreto Calabria si è rilevato uno slogan privo di contenuti e per nulla risolutivo della situazione disastrosa della sanità della nostra regione. Ci sono aree del territorio completamente scoperte da servizi sanitari ed emergenze come la chiusura del punto nascite di Cetraro che necessitano di un intervento immediato. È indispensabile procedere alle nomine dirigenziali nei ruoli cruciali per la sanità calabrese che lasciano l’intero settore senza un’organizzazione strutturata. Una situazione insostenibile.
L’Italia del Meridione si impegnerà in tutte le sedi opportune per difendere il diritto alla sanità dei cittadini calabresi e per non lasciare soli i tanti professionisti del settore che, nonostante il contesto disastroso, si spendono quotidianamente con abnegazione e sacrificio per salvare vite umane.