Mar. Lug 16th, 2024

La Dda di Catanzaro traccia una mappa dei riti di affiliazione delle cosche crotonesi. Riunioni a Sovereto e Petilia Policastro. Mentre i Megna di Papanice organizzano un incontro per “battezzare” il nipote dello storico boss Arena

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Le slot machine per fare soldi, i rituali arcaici per fare proseliti e accrescere il proprio dominio sul territorio. Apparentemente distanti, entrambe le pratiche sono indispensabili per garantire la sopravvivenza dei clan di Isola Capo Rizzuto dopo il colpo inferto dall’operazione Jonny nel gennaio 2017.
Il ricambio generazionale è indispensabile per le cosche. Che cercano nuovi generali e soldati. Anche per questo uno degli indici che rivelano l’esistenza di una cosca di ‘ndrangheta è la celebrazione dei riti d’affiliazione.

I RITI DI AFFILIAZIONE L’inchiesta Tisifone (in alto una foto della conferenza stampa) – firmata dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Luberto e dai pm Paolo Sirleo e Domenico Guarascio – è riuscita a documentare diversi “battesimi”, nei quali gli iniziati diventano “picciotti d’onore” «giurando e tenendo tra le mani un’immagine sacra di San Michele Arcangelo, mentre brucia – scrivono i magistrati inquadrando il rituale –. Anche successivamente, i richiami alla religione si fanno anche più consistenti, non tanto per il conferimento delle doti di “camorrista” e “sgarro”, anch’essi comunque infarciti di dogmi pseudo religiosi, quanto per l’attribuzione della “Santa”, dovendo farsi riferimento, nell’occasione, al Vangelo ed al nome di Gesù Cristo». Nel caso dei santisti, invece, «viene fatto riferimento anche ai protettori Giuseppe Mazzini, Alfonso Lamarmora e Giuseppe Garibaldi, chiaro richiamo simbolico all’appartenenza alle logge massoniche». È così, attraverso passaggi simbolici, che l’aspirante mafioso si lega alla cosca in un vincolo indissolubile.

I SUMMIT Nel corso dell’inchiesta è emerso come, «nel territorio di Isola di Capo Rizzuto, le varie frange della cosca Arena si siano adoperate, attraverso questi rituali, ad affiliare nuovi soggetti». Questo per «attestare formalmente l’appartenenza alla cosca di nuovi validi elementi, atteso anche lo stato di detenzione di numerosi uomini della consorteria, ma anche la prospettiva di rafforzamento della compagine stessa, in previsione di eventuali contrapposizioni cui far fronte». Nel contesto descritto da “Tisifone” è il Antonio Nicoscia «la figura emergente». Figlio di Pasquale, detto macchietta, il 41enne «ha riorganizzato il proprio gruppo operativo, eseguendo il tradizionale rituale di ‘ndrangheta, affiliando nuovi membri alla cosca di appartenenza» e «consolidando i rapporti» con la cosca di Petilia Policastro facente capo a Rosario Curcio, detto Pilirusso.
Sono le intercettazioni a documentare tutto, cioè «almeno 2 summit avvenuti» a Isola di Capo Rizzuto e Petilia Policastro. L’ultimo sarebbe stato presieduto proprio da Curcio (a riprova dei contatti con il clan di Petilia Policastro) «in quanto detentore dei requisiti necessari per poter eseguire il cerimoniale del battesimo».

NUOVI ADEPTI E PREDESTINATI Sarebbero quattro le nuove affiliazioni documentate dai magistrati antimafia.: Santo Claudio Papaleo, Antonio Nicoscia (un omonimo 31 di quello già menzionato), Francesco Macrillò e Gianfranco Calabretta. I primi tre si sarebbero uniti alla cosca il 26 maggio 2018 nel summit di Sovereto, il quarto sarebbe a Petilia Policastro in una riunione indetta per “promuovere” Papaleo al grado di camorrista.
Gli inquirenti avrebbero, però, documentato anche lo svolgimento di un terzo cerimoniale avvenuto il 10 giugno 2018, «sotto la regia della cosca Megna di Papanice, celebrato dal boss Domenico Megna, detto Mico, che ha visto l’ingresso formale nell’onorata società di due soggetti predestinati per discendenza diretta», un nipote diretto di Nicola Arena, «riconosciuto come uno dei più influenti boss della ‘ndrangheta», e un «nipote del citato Mico Megna». Nuovi adepti e discendenti delle famiglie più importanti: perché rinnovare va bene, ma il sangue – in questa holding criminale – conta sempre più di tutto.

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