Mer. Lug 17th, 2024

Scopelliti nuovamente archiviato per un caso relativo alle nomine regionali del 2014

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Nuova archiviazione per Giuseppe Scopelliti, che – difeso dall’avvocato Aldo Labate – ha ottenuto dal tip del Tribunale di Catanzaro un altro successo giudiziario relativo ad un procedimento penale in cui era accusato di abuso d’ufficio per fatti risalenti al 2014 quando, il dott. Monaco ha contestato la nomina dell’avv. Calvetta, come Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro, ritenendo che il Calvetta era stato nominato in quanto legato da rapporti di amicizia con il Presidente Scopelliti. In realtà, il dott. Monaco non era stato nominato Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro – e non poteva esserlo – in quanto il Dipartimento Personale, in sede istruttoria, aveva escluso il dott. Monaco per assenza di requisiti.

Il dott. Monaco, con ricorso al TAR Calabria ha ottenuto la riammissione alla selezione per la nomina citata. La Giunta regionale ha impugnato al Consiglio di Stato l’ordinanza del TAR Calabria e ha deciso di attendere la decisione del Consiglio di Stato e nominare contestualmente, nelle more della predetta decisione, un reggente per la Direzione generale del Dipartimento Lavoro (il dott. Caserta, dirigente di ruolo della Regione). La Giunta regionale nella seduta del 12 settembre 2014, acquisita per il tramite del Dip. Personale l’ordinanza n. 2875 /2014 del Consiglio di Stato, ha deciso di “di confermare la reggenza del Dott. Caserta in attesa della pronuncia del TAR Calabria nel merito della nomina dell’Avv. Calvetta”. Il dott. Monaco ha avuto la stessa sorte anche con il successivo Presidente della Regione, on. Mario Oliverio, che lo ha escluso dalla nomina a Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro. Pertanto, appare evidente che la Giunta regionale ed il suo Presidente, a fronte del ricorso del dott. Monaco e delle conseguenti pronunce giurisdizionali, abbiano deciso, con trasparenza ed imparzialità, nel pieno rispetto delle pronunce dei giudici, nominando e confermando il dott. Caserta alla guida del Dipartimento Lavoro.

Secondo l’accusa bisognava chiarire “ogni possibile rapporto personale” che avrebbe potuto legare Scopelliti e Calvetta ma dopo le indagini è emerso che la nomina era regolare e non c’era alcun legame al punto che nelle motivazioni della sentenza si legge che “è inverosimile e poco credibile che esistesse in Scopelliti l’animus di favorire Calvetta a tutti i costi in ragione del presunto rapporto di amicizia che li avrebbe legati“.

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