Mar. Nov 19th, 2024

Riceviamo e pubblichiamo una nota della CGIL Funzione Pubblica di Reggio Calabria Locri, a firma di Francesco Callea, Segretario Generale:

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Si apprende dalla stampa mattutina delle esternazioni del Consigliere comunale Massimo Ripepi, non nuovo ad episodi del genere, che invoca un chiarimento al Sindaco in relazione al “black out degli uffici comunali”, usando parole particolarmente gravi non solo contro il Sindaco e la Sua amministrazione, ma, anche, contro i dipendenti arrivando a definirli “fantasmi”.
Orbene, la FP CGIL, pur comprendendo che la “campagna elettorale” sembra essersi già avviata col botto, ed escludendo qualsivoglia schieramento a favore o contro questo o quel candidato, ritiene doveroso fare alcune precisazioni, in quanto una cosa è attaccare la controparte politica, altro, molto più grave per ciò che ci riguarda, è utilizzare i dipendenti comunali, mortificandoli e delegittimandoli, per meri fini propagandistici.
Secondo i vari DPCM succedutisi, ed in specie il D. l. 18 del 17.03.2020, all’art.87 che si occupa di “misure straordinarie in materia di lavoro agile ….”, viene chiaramente affermato che durante il periodo dello stato d’emergenza, il lavoro agile costituisce la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa delle P.A.. Ciò viene ampiamente ribadito dalla Direttiva n. 3 del 2002 della Funzione Pubblica, che dà indicazioni sulle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa nella “fase 2”, secondo l’evolversi della situazione epidemiologica.
E’ quindi il caso di fornire alcuni chiarimenti: il Comune di Reggio Calabria con la Delibera di Giunta n. 196 del 16.09.2019 ha approvato la regolamentazione dello smart working o “lavoro agile” per come previsto dalle norme vigenti; ad ottobre 2019 si parte con la sperimentazione alla quale partecipano una minima percentuale di lavoratori (n. 18).
Ad inizio 2020 l’Ente, visto che l’attività lavorativa, anche da remoto, dava riscontri positivi comunica, per come previsto dalla normativa, alle OO.SS. l’intenzione di allargare la platea dei lavoratori, sempre nelle percentuali previste. Il 12 marzo viene approvato, con delibera n. 31 del 10 marzo, il regolamento del lavoro agile per l’emergenza Covid 19.
L’emergenza Covid-19 ha determinato un repentino cambiamento organizzativo in tutte le Amministrazioni; la priorità assoluta diviene la salvaguardia della salute dei cittadini e di conseguenza limitare al massimo la presenza negli uffici dei lavoratori utilizzando la modalità dello smart working come prestazione lavorativa ordinaria.
In questo contesto sono stati definite le attività indifferibili con il personale preposto e utilizzato anche a rotazione a garanzia dei servizi e l’inibizione al pubblico fino a nuove disposizioni governative.
Ad oggi tutti i servizi indifferibili, pur con le lacune e le defezioni che nessuno vuol negare, sono stati garantiti, attraverso piattaforme via web per servizi tecnici ed amministrativi, via telefonica con numeri dedicati e con appuntamenti fisici per casi urgenti ed indifferibili. Da ciò che apprendiamo risultano attualmente attivi gli uffici demografici decentrati di Pellaro-Ravagnese-Archi- e Santa Caterina. Con l’inizio della fase 2 lo smartworking si sta rimodulando.
Deve essere ben chiaro che l’attività in modalità agile non equivale ad assenza del personale ma piuttosto, se possibile, ad una maggiore presenza perché a fronte delle 36 ore settimanali contrattuali, con il lavoro agile, la presenza da remoto, si conta in non meno di 9 ore giornaliere con report settimanale sulle attività.
I dipendenti non sono creature ectoplasmiche, continuano normalmente la loro attività lavorativa, mai interrotta, in una condizione diversa e anche con difficoltà dovute alla mancanza di dotazioni informatiche, in alcuni casi inadeguate. Non si comprende bene in cosa si concreti “l’abuso” dello smart working, stante la stringente disciplina che ne norma il funzionamento
Sicuramente le prospettive sono cambiate ed è necessaria una riorganizzazione degli uffici e dei servizi, non privi di problematiche o malfunzionamenti ma certamente non serve a nessuno puntare il dito su una categoria di lavoratori che continuano, tra alti e bassi e con non poche difficoltà, a garantire servizi alla comunità e che troveranno nella FP CGIL sempre un punto fermo per la loro tutela.

Il Segretario Generale, Francesco Callea