Mer. Nov 20th, 2024

 

“Con grande piacere e affetto inviamo gli auguri più calorosi a Nik Spatari per il suo novantesimo compleanno. Un artista prolifico ed energico, Nicodemo Spatari, nato in Calabria il 16 aprile del 1929 e che si è formato nel mondo a contatto con i grandi nomi dell’arte e della cultura del Novecento, da Jean Cocteau a Picasso, da Max Ernst a Le Corbusier e  Jean Paul Sartre”.

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E’ quanto affermano il presidente della Regione, Mario Oliverio e l’assessore alla Cultura, Maria Francesca Corigliano in un messaggio augurale rivolto a Nik Spatari nel giorno del suo novantesimo compleanno.

“In Calabria, Nik, ha scelto di tornare, alla fine degli anni Sessanta -prosegue la nota- per compiere una straordinaria e visionaria impresa, la creazione del Parco Museo Santa Barbara a Mammola, uno scrigno di arte e genialità, dove l’artista ha riversato, con una autentica esplosioni di colori, tutto il suo amore per la propria terra e per la millenaria storia che la contraddistingue, in particolare per la Magna Graecia e la dimensione mediterranea. Come si può leggere nel colossale mosaico che Nik sta portando a termine nel Musaba, la lunga vicenda dell’umanità in cammino si intreccia con i richiami al mito, alle religioni, agli incontri tra culture diverse, spingendo il visitatore a compiere un viaggio nella storia sino alle radici più profonde. Da lunghi anni Nik, assieme alla sua compagna Hiske Maas, ha aperto le porte del suo tempio dell’arte a tutti gli amanti del bello e della cultura, e in particolare al mondo della scuola, con laboratori creativi di grande interesse, immersi tra i capolavori del suo genio”.

“Per questa generosità, che lo caratterizza e lo ha reso apprezzato e amato da numerosissime persone provenienti da tutto il mondo -concludono Oliverio e Corigliano- gli rivolgiamo la nostra profonda gratitudine, con l’augurio di poterlo trovare all’opera per molto tempo ancora e nella consapevolezza che sia entrato pienamente nella storia stessa della Calabria e nella storia dell’arte internazionale, così come lo è nel cuore dei calabresi”.