Ven. Ago 9th, 2024

L’ultima relazione dei Servizi di sicurezza rimarca la capacità delle cosche di adeguarsi a mutamenti di scenario e di contesto e la pervasività in molteplici territori

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Una minaccia all’economia nazionale e al Sistema Paese. E’ questa la ‘ndrangheta secondo i Servizi di sicurezza italiani, che hanno delineato la pericolosità delle cosche calabresi nell’ultima relazione al Parlamento del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, presentata nei giorni scorsi al Parlamento. Nel report si evidenzia,, infatti, che «la ’ndrangheta si è confermata ancora capace di adattarsi ai mutamenti di scenario, alla diversità dei contesti e alle “emergenze” organizzative conseguenti all’azione di contrasto, distinguendosi per la tessitura di articolati network relazionali. Emblematica, in proposito, l’operazione di polizia denominata “Rinascita-Scott” condotta in dicembre nei confronti della cosca Mancuso di Limbadi, che ha portato ad oltre 300 arresti, contribuendo a ricostruire i rapporti illeciti tra criminalità organizzata, massoneria e un ampio novero di imprenditori, avvocati, politici e amministratori locali». La relazione dei Servizi poi parla di «una perdurante pervasività nei territori di matrice che si affianca alla crescente espansione oltre confine, che del fenomeno ’ndranghetista costituisce un aspetto di particolare insidiosità, tenendo conto degli ingenti proventi illeciti che dalle “colonie” ritornano alle cosche in Calabria, incrementandone, allo stesso tempo, la capacità corruttiva e di inquinamento»: si cita in particolare l’operazione di polizia “Canadian ‘ndrangheta Connection” che, a luglio e agosto, ha portato all’arresto di importanti esponenti della cosca Commisso di Siderno e delle affiliate ‘ndrine Figliomeni e Muià, e che ha evidenziato la presenza in Canada di una ramificata articolazione in grado di gestire, per conto del clan in “madrepatria”, consistenti interessi criminali. Quanto alle altre organizzazioni mafiose, secondo i Servizi di sicurezza «Cosa Nostra, sebbene fortemente indebolita dall’azione di contrasto, ha continuato ad esprimere un protagonismo affaristico-criminale in un ampio novero di business», mentre la camorra «ha continuato ad evidenziare dinamiche associative contrassegnate da repentine evoluzioni negli equilibri criminali locali, connesse soprattutto agli effetti dell’azione di contrasto».

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