Mer. Lug 17th, 2024

Il sottosegretario Cinquestelle confessa ai suoi la sua ambizione e abbozza una “chiamata alle armi”, vuole essere lei la candidata alla presidenza della Regione. Non è l’unico pentastellato però ad ambire al decimo piano…

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Una volta una telefonata allungava la vita, a dar retta ad un tormentone pop del marketing pubblicitario degli anni d’oro. Ora si vola più basso, ma una telefonata resta sempre una telefonata. Figuriamoci più di una. E Dalila Nesci, sottosegretario Cinquestelle al Sud e coesione territoriale, sa bene che se non la vita una chiamata miracoli sulla carriera li può sempre fare. E sulle ambizioni, i sogni (poco) nascosti e reconditi (poco nascosti anche questi) progetti di potere pure. Del resto la “ragazza” di Tropea ne ha fatta di strada, sguardo sempre fisso verso il futuro sin da giovanissima e pochi fronzoli con le barriere ideologiche. Scalato il vertice rappresentativo del governo, conquistato l’indiscusso scettro nel “comando” di pezzi importanti della sanità di Calabria, alzi la mano chi azzarda che sia finita qui l’ambizione sfrenata della pentastellata di Tropea, fedele al progetto Cinquestelle anche d’ultima evoluzione non prima di aver conosciuto momenti di frizione. L’ultima delle sue tentazioni è la candidatura alla presidenza della Regione. Direttamente il decimo piano, la stazione di comando da dove tutto si vede e (poco) si ammira. Ai suoi più stretti “fedeli”, ovviamente anche con “chiamata”, Dalila Nesci non trattiene più la disvelazione del progetto che naturalmente si nutre di complicate dinamiche interne al centrosinistra. Una specie di colpo di teatro, di superamento con un nome “alto in grado”, una terza via tra Pd e polo civico di de Magistris. Non a caso nei giorni scorsi proprio il Movimento s’è fatto promotore di una inedita iniziativa, invitando il sindaco di Napoli e il resto del circondario a risedersi tutti attorno al tavolo. Con buoni propositi ma con un unico obiettivo sullo sfondo. L’unità la costruiamo a partire da noi. Della serie, se proprio il centrosinistra ci vuol provare a restare unito, facciamo noi, noi del Movimento stagione “governista”. E in questa insenatura piena di curve si infila l’ambizione (sfrenata) di Daila Nesci, passare dal governo (e da una legislatura che potrebbe finire in autunno) al Palazzo della Cittadella regionale.

L’ambizione, nel suo entourage, Nesci pare non nasconderla più ormai. Caricando il “fornito” prima dell’ultimo assalto. Le insidie, del resto, non mancano di certo perché il resto del centrosinistra (polo civico compreso) non sembra aver apparecchiato red carpet all’idea del comando Cinquestelle. Anche perché, rimanendo nel campo del Movimento post Grillo, chi l’ha detto che è quella di Nesci l’unica ambizione sfrenata verso la Cittadella? C’è anche qualcun altro che si agita, che ci punta. Che fa pure un altro (nobile) mestiere e che si muove però con passo più felpato del sottosegretario…

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