Mar. Lug 16th, 2024

I dati premiano il gruppo dirigente del Catanzarese e bocciano l’operato del governatore reggente. L’effetto Spirlì alla base della debacle per il partito. Che ora vuole rinegoziare il ticket

Continua dopo la pubblicità...


futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Cresce il fronte dei contrari alla vicepresidenza Spirlì. Il ticket già snobbato da Giorgia Meloni e messo in dubbio all’interno di Forza Italia trova, a dati elettorali cristallizzati, opposizioni anche all’interno del Carroccio calabrese. I dubbi si concentrano soprattutto nell’area Catanzaro-Lamezia, dove il gruppo dirigente ha portato a casa un successo netto: due consiglieri regionali (Pietro Raso e FIlippo Mancuso) e il riconoscimento – finora soltanto mediatico – di Pontida calabrese per Gizzeria, dove il Carroccio ha portato a casa il 40% delle preferenze. Il ragionamento è semplice quanto inattaccabile: in provincia di Catanzaro abbiamo lavorato duro, ci abbiamo messo la faccia e siamo il secondo partito (la Lega è al 10%, Forza Italia al 12); nel Reggino, che schiera il leghista più beneficiato da Salvini in Calabria, siamo al quarto posto, dopo Fi, Fratelli d’Italia e Forza Azzurri.

L’effetto Spirlì causa della debacle leghista

Prima considerazione: perché, dunque, il vice di Occhiuto – alla luce dell’accordo preso mesi fa – dovrebbe essere reggino? E, seconda considerazione, perché Spirlì, che non si è candidato, ed è stato il volto di un partito che su base regionale ha lasciato per strada il 4% dei voti? Nelle stanze romane del Carroccio si parla addirittura di “effetto Spirlì” (ovviamente in negativo) sul voto delle Regionali e l’eco si diffonde in Calabria ed è confortato dai numeri. Spirlì ha governato per un anno e mezzo da reggente. Risultato: il consenso degli alleati è cresciuto, quello della Lega è calato in maniera sensibile. I numeri chiedono a gran voce una verifica degli equilibri interni e dell’impegno sul territorio. Nelle città più importanti, Salvini&Co. ottengono buoni risultati a Lamezia – dove le altre liste avevano molti candidati “locali” – e Catanzaro mentre crollano a Crotone, dove il partito ha perso un pezzo importante (Salvatore Gaetano, passato a Forza Italia) e buona parte della propria base. E a Reggio non sfondano.

«Usciamo fuori dal Palazzo». Ma lui vuole restarci

Non è un caso che il volto dell’ex ministro dell’Interno fosse piuttosto tirato al momento di commentare il risultato. Salvini ha chiesto ai suoi, che non aspettavano altro, di uscire dal Palazzo e tornare tra la gente per rinverdire i fasti delle Regionali 2020. E Spirlì ha replicato, al solito, le dichiarazioni del leader: «La prima cosa da fare sarà diventare sempre più pop e molto meno di Palazzo». Piccolo particolare: nel Palazzo c’era lui. E vorrebbe restarci a dispetto dei risultati.

Print Friendly, PDF & Email