Mar. Lug 16th, 2024

Simone: «I commissari dell’Asp non sanno ancora dove si trovano»

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L’ospedale di Locri non è solo carente di personale medico e infermieristico, ma anche di farmaci «comuni e anche salvavita». A dare l’allarme sulla nuova emergenza in salsa locrese, con una articolata nota diffusa ieri, è il segretario territoriale della Uil-Fpl, Nicola Simone. Che chiede «a chi può e deve di intervenire drasticamente prima che sia troppo tardi», visto che «si va sempre più consolidando l’idea che l’attuale commissariamento più volte definito dalla Uil inconcludente, sia sotto l’aspetto del rispetto della legalità, sia sotto il profilo organizzativo funzionale, assesterà il colpo di grazia a quel poco che ancora strutturalmente funziona e al personale che nonostante tutto crede nel senso del dovere».

La notizia della carenza di medicinali nella farmacia dell’ospedale è esplosa a seguito della nota numero 25 datata 7 febbraio, che il responsabile della farmacia Ilario Simari, «dimostrando – scrive Simone – un alto senso del dovere e della responsabilità derivante dal delicato ruolo ricoperto», ha trasmesso al direttore sanitario dell’ospedale Domenico Fortugno. «Siamo venuti casualmente a conoscenza che il dott. Ilario Simari ha inviato la nota avente per oggetto: “ordini inevasi (grave carenza)”. Con la missiva – spiega il sindacalista – si richiama testualmente e severamente l’attenzione al fatto che: “con l’entrata in vigore del decreto del ministero dell’Economia del 7 dicembre e successive modifiche del 27 dicembre 2019 tutti gli ordini di acquisto di beni della pubblica amministrazione dovranno transitare per il Nodo smistamento ordini a partire dall’1 febbraio. La circostanza inquietante attiene la “denuncia” gravissima contenuta nella parte conclusiva del testo della nota sugli effetti conseguenziali che tale normativa comporta vista la notoria, ingiustificabile, costante e colpevole disorganizzazione dell’Asp».

«Infatti – continua la denuncia di Simone – il farmacista dichiara: “La farmacia sta per esaurire le scorte di magazzino e non solo anche per le richieste gestite in transito, eventuale interruzione di pubblico servizio che potrebbe verificarsi non è da attribuire allo scrivente”. Gli organi preposti alla salvaguardia della salute e della sicurezza dei cittadini – osserva Simone – non finiscono mai di stupirci, atterrendoci per l’insignificante applicazione alle loro funzioni, doveri di istituto e responsabilità. Questa Sigla sindacale si domanda se effettivamente si è smarrito il buon senso e la consapevolezza che l’ente gestito è una Azienda sanitaria che sovrintende al bene assoluto della vita di una intera comunità».

«Simili notizie – conclude Simone – non fanno altro che confermare l’inadeguatezza dei vertici dell’Asp che nonostante il tempo passato non sono riusciti ancora a orientarsi nel tempo e nello spazio sanitario; emerge plasticamente che la “catena di comando” è in evidente corto circuito e non riesce a comprendere cosa possa mai significare privare la farmacia di un ospedale, la rete dell’urgenza-emergenza, le unità ospedaliere, dei farmaci comuni e salvavita… Possiamo solo immaginare cosa sono in grado di fare per fronteggiare evenienze molto più complesse e virulente».

FONTE GAZZETTA DEL SUD

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