Ex assessore Reggio C. in aula, avv. Romeo il Dio delle ‘ndrine
Continua....
“Le assicuro che per il mondo della ‘Ndrangheta, della massoneria e dei servizi segreti deviati, si deve trovare un nuovo nome per associarli tutti e tre assieme”. Lo ha detto il collaboratore di giustizia, ex assessore ed ex presidente del consiglio comunale di Reggio Calabria, Seby Vecchio nella sua prima uscita pubblica nel processo “Gotha”, in corso a Reggio, rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e del sostituto della Dda Stefano Musolino. Vecchio ha parlato dei suoi rapporti con l’ex sindaco ed ex Governatore Giuseppe Scopelliti e Alberto Sarra. Ma anche dell’ex senatore Antonio Caridi. Inoltre ha parlato dell’incontro con l’avvocato Paolo Romeo, principale imputato del processo, al cui cospetto è stato accompagnato dall’ex sottosegretario regionale Sarra all’indomani della nomina ad assessore. “Conoscevo Paolo Romeo. – ha detto -. Sapevo chi era. Quando l’ho incontrato era come se mio fratello incontrasse Ronaldo. Romeo era il Dio della ‘Ndrangheta e della politica. Sarra non lo poteva vedere a Scopelliti. Ma le cose dovevano andare bene perché così era stato deciso da Paolo Romeo. Scopelliti e Sarra facevano finta di amarsi ma non è così. Lo facevano per mantenere la linea di equilibrio con la ‘ndrangheta, Scopelliti era l’espressione massima dei De Stefano e Sarra parlava per nome e per conto dei Condello”. Vecchio ha detto che Sarra gli disse che “il via alla ricandidatura di Scopelliti (a sindaco di Reggio nel 2007, ndr) è stato dato a Roma dopo una riunione nel 2006 tra i due con l’on. Valentino. Il luogo era negli uffici del gruppo di Alleanza Nazionale. Sarra mi racconta di questa riunione in cui hanno messo in riga Scopelliti. Valentino, in maniera elegante, gli fece capire che doveva rendere conto non solo ai De Stefano”. “Sono entrato nella massoneria – ha poi detto Vecchio – non ricordo se era il 2010 o il 2011. Parliamo di massoneria regolare, il Goi”. Sarebbe stato invece il commercialista Giovanni Zumbo, imputato in “Gotha”, a proporgli di entrare nella massoneria deviata: “Mi diceva che mi doveva portare a Messina dove ci sono le persone giuste e che avrei potuto compare giudici e avvocati. Lui faceva parte della massoneria deviata. Mi disse che c’erano dei reggini. Alberto Sarra ha tentato di entrare al Goi ma il Goi non gradiva la sua presenza. Scopelliti, mi è stato detto da una persona molto vicina a lui che era ad alti livelli a Messina. Vivevamo sempre con l’incubo che c’erano processi, intercettazioni e operazioni in corso. Qualcuno bene o male sapeva sempre qualcosa. Le notizie ci arrivavano attraverso i circuiti massonici”.