“Coinvolti tutti i partiti, situazione non più sostenibile”
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“C’è una vera e propria emergenza in Calabria, come diciamo da tempo e come dimostrato dall’operazione ‘Libro Nero’ di questa mattina: la ‘ndrangheta ha pesantemente infiltrato la classe politica regionale della nostra regione. Va fatta pulizia, immediatamente. Si sciolga il Consiglio e si vada subito al voto, così da ristabilire la legalità”. E’ quanto affermano, in un comunicato congiunto, tutti i parlamentari calabresi nazionali ed europei del MoVimento 5 Stelle. “Sono coinvolti – è scritto nel comunicato – tutti i partiti: il capogruppo del Pd in regione è agli arresti domiciliari; il capogruppo del partito della Meloni, eletto in Forza Italia, è in carcere; l’ex assessore regionale del Pd, cognato del Sindaco di Reggio Calabria, è accusato di concorso esterno con la ‘ndrangheta. È preoccupante la facilità con cui le cosche mafiose riescono ad infiltrarsi nelle dinamiche politico-elettorali della nostra regione, in un contesto dove le idee politiche, di destra o di sinistra lasciano spazio allo scambio di voti dietro il corrispettivo di favori per il sistema ‘ndranghetistico”. “Questa situazione non è più sostenibile – continuano i parlamentari pentastellati – viste anche le gravi accuse ancora pendenti sul capo del presidente di Regione Mario Oliverio e sul Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, autonominatosi candidato governatore alle prossime elezioni. Va fatta un’operazione di bonifica e solo il Movimento 5 Stelle lo può fare. Con l’inchiesta ‘Libro nero’ la magistratura dimostra ancora l’ipocrisia e l’opportunismo del sistema partitico calabrese, mentre il governatore della Calabria resta comodamente in silenzio, non potendo nascondere i propri accordi politici con Seby Romeo e le varie postazioni di potere che con lui ha spartito”.
“Ringraziamo la magistratura e le forze dell’ordine che, nonostante le difficoltà – è detto ancora nel comunicato – fanno sentire la presenza dello stato con queste inchieste coraggiose che vanno a toccare esponenti del consiglio regionale e non solo, confermando un quadro preoccupante sulle capacità delle cosche di influenzare le elezioni democratiche”. “Quello che per anni è stato il segretario regionale del Pd – riporta ancora il testo – auspica solo adesso un serio intervento del Pd nazionale in Calabria. Intanto, in attesa della chiarezza che non è mai riuscito a dare da segretario regionale, si è autosospeso dal partito. Immaginiamo che, con coerenza, adesso si iscriva al gruppo misto, al Senato. Siamo stanchi di queste sceneggiate si vada subito al voto per liberare la Calabria dal malaffare: deve essere la priorità assoluta per chi vuol bene alla nostra regione”.