Mar. Lug 16th, 2024

Nuovo step inchiesta.Domiciliari ex assessore Regione Calabria

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Nuovo step dell’inchiesta denominata “Imponimento” della Dda di Catanzaro contro il clan Anello di Filadelfia che lo scorso 21 luglio ha portato all’arresto di 75 persone tra soggetti ritenuti affiliati o comunque collegati alla consorteria, imprenditori, amministratori locali ed esponenti delle forze dell’ordine. I militari del Gico della Guardia di finanza di Catanzaro stanno eseguendo altri cinque nuovi arresti ( tre in carcere e due ai domiciliari) emessi dal gip Giulio De Gregorio, su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, guidata dal Procuratore Nicola Gratteri. Per 74 persone si tratta della convalida del fermo del 21 luglio scorso. A loro si aggiungono altri cinque indagati: Fabio Schicchi, Vincenzo Renda, Giuseppe Fortuna, Romeo Ielapi e Giuseppe Rondinelli, quest’ultimo ai domiciliari. Lasciano il carcere per gli arresti domiciliari l’ex assessore regionale al Lavoro ed ai Trasporti Francescantonio Stillitani (difeso dagli avvocati Gennaro e Ioppoli), il fratello Emanuele Stillitani (avv. Ioppoli), accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. Fermo non convalidato, poi, per Mallamace (avv. Gennaro) che è stato rimesso in libertà.

Sono in tutto 75 i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare, 64 in carcere tra cui il presunto boss Rocco Anello (già detenuto) e 11 ai domiciliari. Le misure riguardano, oltre alla maggior parte dei soggetti già destinatari del provvedimento di fermo di indiziato di delitto del luglio scorso, anche altri soggetti indagati che non erano stati destinatari nel precedente provvedimento. L’indagine è stata svolta nell’ambito di una Squadra investigativa comune (Joint investigation team) costituita a L’Aia , presso Eurojust tra Magistratura e forze di polizia di Italia e Svizzera, cui hanno aderito, per l’Italia, la Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro e lo Scico della Guardia di Finanza di Roma; per la Svizzera, la Procura della Confederazione Elvetica – Divisione Protezione dello Stato, Terrorismo, Organizzazioni criminali di Berna e la Polizia Federale Svizzera. L’adozione da parte del Gip di Catanzaro, con le diversificate determinazioni e le differenziate misure cautelari applicate agli indagati, conferma. è detto in un comunicato, “l’importanza e la solidità dei risultati investigativi frutto dell’impegnativa attività di indagine e del costante contrasto alla criminalità organizzata, che ha consentito di delineare il contesto nel quale l’associazione, nel suo complesso, si avvale della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, allo scopo di commettere delitti, acquisire direttamente e indirettamente la gestione e/o controllo di attività economiche, in particolare nel settore turistico/immobiliare, deformando le logiche imprenditoriali che normalmente regolano i traffici commerciali di un’economia sana, condizionando i diversi settori della vita economica e sociale, e affermando il controllo egemonico sul territorio anche mediante reciproci accordi tra cosche operanti in articolazioni territoriali diverse”.

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